All’alba
del giorno dopo l’uscita del nefasto protocollo MIUR che calendarizza i
test d’ingresso per le facoltà a numero chiuso a luglio, arriva
un’altra sparata da parte del Ministro Profumo. Pur non essendo ancora
uscito il Decreto Ministeriale che disciplina le modalità e i contenuti
delle prove di ammissione, il Ministro Profumo alla fine del suo
mandato decide che applicherà la cosiddetta “norma Fioroni” fin’ora mai
applicata, che consiste nell’assegnazione di un punteggio bonus di max
10 punti tra i voti conseguiti durante l’ultimo triennio delle scuole
superiori e il voto di maturità, che si sommeranno al punteggio finale
del test d’ingresso.
Michele Orezzi, coordinatore nazionale dell’UDU, dichiara: “il Ministro
Profumo sta facendo di tutto per terminare il proprio mandato ponendo
più ostacoli possibili all’accesso all’università. Tra dieci giorni ci
sarà un nuovo Governo e dopo oltre un anno in una sola settimana si
decide prima di anticipare il test a luglio (alcuni però sono messi ad
aprile e altri rimangono a settembre senza ancora una spiegazione) e
poi sostanzialmente si attribuiscono 10 punti per la carriera
scolastica pregressa. Decidere il tutto in una settimana, senza alcuna
forma di concertazione, è veramente discutibile”.
Per l’UDU. diverse sono infatti le problematiche legate al bonus di 10
punti: innanzitutto, a causa di un sistema scolastico che andrebbe
rivisto, il valore dei voti scolastici e del voto di maturità non è
uguale in tutti gli istituti, e questo comporterebbe già a priori una
disparità di valutazione a seconda dell’Istituto scolastico che assegna
i voti. In più si genererebbe una ricerca dell’Istituto in grado di
sfornare i voti più alti.
“Vogliono andare alla ricerca dell’eccellenza e del merito ma stanno
facendo l’esatto contrario – a parlare è l’Avvocato dell’UDU. Michele
Bonetti – molti giovani maturano successivamente e non è affatto detto
che chi ha un percorso di studi eccellente alle scuole superiori sia
tale all’Università. Un gap di 10 punti a seconda del voto di diploma e
della carriera scolastica per la scarsezza dei posti messi a
disposizione vorrà dire che in certe facoltà come Medicina e
Odontoiatria potranno entrare solo coloro che hanno già come base di
partenza quei dieci punti. La Corte Costituzionale dovrà affrontare a
breve la questione della legittimità costituzionale delle graduatorie
locali o di una unica graduatoria nazionale, un sistema come quello
proposto oggi è ancora più incostituzionale e impedisce a tanti
meritevoli di poter sostanzialmente gareggiare. Se sarà necessario
riandremo alla Corte Costituzionale con un ricorso nazionale dell’Udu
contro questo nuovo numero chiuso” .
Conclude Orezzi: “ il Ministro sta provando a forzare la mano sul
blocco all’accesso alla formazione e dimostra, ancora una volta, la
scarsa considerazione che ha nell’investimento del Governo nel diritto
allo studio.
Noi continueremo con e nostre azioni legali e politiche per scardinare
questo sistema iniquo e, in attesa della pronuncia della Corte
Costituzionale, non fermeremo la nostra battaglia”.
Elvira Ricotta
Adamo
Esecutivo Nazionale UDU-Unione degli
Universitari
328.1484284
elvira.manila@gmail.com