Un progetto
per far diventare gli istituti tecnici più “rosa”.
Orientamento. Sbocchi lavorativi interessanti ma è ancora bassa la
frequenza femminile. Il mondo del lavoro e delle imprese scende in
campo per superare l’equazione «istruzione tecnica=scuola per maschi».
Ultima in ordine di tempo la leader della Cgil, Susanna Camusso, che
nei giorni scorsi ha tuonato: «Basta istituti tecnici cenerentola». E,
rivolgendosi alle giovani donne, ha aggiunto: «Le ragazze riescono
meglio dei maschi nei percorsi di istruzione. Dobbiamo decidere noi che
lavoro vogliamo». Parole condivise dal vicepresidente per l’Education
di Confindustria, Ivan Lo Bello: «Susanna Camusso ha ragione, negli
ultimi anni in Italia la formazione tecnica e professionale è stata
sminuita». A tal proposito Lo Bello ricorda che «mancano alle nostre
imprese oltre 65mila tecnici, che, nonostante la disoccupazione
giovanile, sono introvabili». Da qui la necessità, spiega, di
«orientare i giovani verso l’istruzione tecnica e rivolgersi in
particolare alle ragazze. Anche per loro – aggiunge – è possibile
trovare lavoro in imprese del settore meccanico, elettronico, chimico,
nella green economy e nel turismo. Poco si è fatto per orientare le
ragazze e per smentire il pregiudizio che l’istruzione tecnica sia una
esclusiva dei ragazzi». La conferma giunge dai numeri. Le ultime stime
ufficiali danno al 49% il tasso di femminilizzazione nelle scuole
superiori. Con punte del 69% per il liceo classico e del 50,5% per Io
scientifico. Percentuali di quote rosa che nelle 17 province che
aderiscono al Club dei15 di Confindustria – Ancona, Belluno, Bergamo,
Biella, Brescia, Como, Lecco, Mantova, Modena, Monza- Brianza, Novara,
Pordenone, Prato, Reggio Emilia, Treviso, Varese e Vicenza – non
vengono raggiunte neanche sommando agli istituti tecnici industriali
sia i commerciali che i geometri visto che si arriva al 37,9% medio sul
totale degli iscritti. Proprio per incrementare il trend di iscrizioni
femminili negli istituti tecnici industriali, nel 2010 il Club dei 15
ha avviato la campagna di comunicazione «Progetto rosa». Con i
risultati che Stefania Palma, responsabile Scuola e formazione di
Confmdustria Lecco, riassume così: «Nel zon e nel 2012 in alcuni
territori si rileva una prima, per quanto leggera inversione di
tendenza. Tuttavia le iscrizioni femminili si concentrano soprattutto
negli indirizzi di Informatica e telecomunicazioni, Chimica e
materiali, Sistema Moda, Costruzioni, ambiente e territorio». Laddove,
aggiunge sempre Palma, «sono quasi nulle per le aree Meccanica,
Meccatronica ed energia, Elettronica ed elettrotecnica, Trasporti e
logistica». Settori questi che assicurano uno sbocco occupazionale e
che, in sede di iscrizione alle prime classi, andrebbero tenute più in
considerazione. Anche dalle ragazze.
lagana.filippo@email.it