AsSoLi (Associazione per il Software
Libero) e altre 44 associazioni
italiane impegnate nella promozione del Software Libero, tra cui
la
Comunità Italiana Ubuntu-it, scrivono una diffida al Ministro Profumo
per "tutelare i
futuri insegnanti e i loro alunni dalle domande di
informatica del Concorso Scuola 2012". Il questionario proposto
dal
Ministero infatti, che dovrebbe accertare le "competenze digitali"
dei
candidati, contiene domande con numerosi errori e discriminatorie nei
confronti di chi usa software libero. Grazie al contributo di tutti i
firmatari, e utilizzando un programma libero e condiviso, le
associazioni hanno scritto una lettera di diffida, che è stata inviata
al Ministero dell'Istruzione (MIUR).
Il presidente di AsSoLi, Renzo Davoli, professore associato di
informatica all'Università di Bologna, sul suo sito aveva già
pubblicato nei giorni scorsi
[http://www.bononia.it/~renzo/vergogna.html
| un'analisi delle
domande pubblicate] sul sito del ministero e aveva proposto anche
delle domande alternative, tecnologicamente neutrali e culturalmente
valide.
“Che aridità e ignoranza dimostrano
queste domande - afferma Davoli -
sembra che le ‘competenze digitali’
corrispondano al ‘saper usare un
computer’, anzi uno specifico
tipo di computer, con uno specifico
sistema operativo e specifiche applicazioni.” La critica di
Davoli, è
stata poi ripresa all’interno della vasta comunità che ruota attorno
al software libero, fino alla decisione di interpellare direttamente
il Ministero.
Proprio l’aspetto discriminatorio ha portato gli scriventi a
trasformare l'iniziale lettera aperta in una vera e propria diffida
legale e istanza di accesso agli atti. Il quiz predisposto dal
Ministero rischia di mettere in svantaggio gli utenti dei sistemi
operativi diversi da Windows e in particolare gli utenti di Software
Libero. Il test è una
pubblicità de facto dei prodotti di Microsoft:
per riprendere l'analogia inserita nella lettera al Ministro, si pensi
a un quiz dell’esame di guida dove non si parli genericamente di
“automobile” ma si citassero solo i modelli della Fiat.
I prodotti citati nelle domande (Windows, Word, Excel), secondo
l’attuale legislazione non dovrebbero nemmeno essere acquistati dalla
Pubblica Amministrazione se non in casi eccezionali, in quanto sofware
proprietario soggetto al pagamento di una licenza d’uso.
Oltre a dare battaglia legale per tutelare gli utenti del software
libero e gli interessi della collettività, AsSoLi e le altre
associazioni intendono approfondire per capire come sia stato
possibile arrivare a una stesura così maldestra delle domande e quali
siano gli esperti che le hanno redatte.
Se il Ministero accoglierà
l’istanza, la preselezione del concorso potrebbe svolgersi senza
queste domande (vista la difficoltà di sostituirle con domande
corrette); in ogni caso, in base alla legge sul procedimento
amministrativo il Ministro ha l’obbligo di rispondere entro 30 giorni,
fornendo alle associazioni firmatarie i documenti relativi alla
predisposizione dei quiz.
Le associazioni restano convinte che il miglioramento delle
“competenze digitali” sia un pilastro cardine dell’Agenda Digitale
dell’unione Europea e intendono collaborare attivamente con la scuola
offrendo proposte e attività che accrescano davvero la “cultura
digitale” del paese.
Softwarelibero.it/lettera-francesco-profumo