Contumelie,
lettere fiume, sfoghi amari: indubbiamente con la questione delle 24
ore di lezione per i professori abbiamo toccato un nervo scoperto. Senz’altro sono
emersi il malessere di tanti professionisti della scuola e i rapporti
non sempre idilliaci con le famiglie. State zitti, ci hanno detto
alcuni, altri invece hanno chiesto con insistenza una nostra risposta.
Soprattutto c’è stato chi ha riconosciuto l’importanza di un dialogo
con le famiglie e qualcuno addirittura ci ha chiesto di aprire uno
spazio di confronto comune sul tema grande che è la scuola. Come
genitori di AGe Toscana rispondiamo volentieri e necessariamente in
modo sintetico, sia per rispetto di chi legge, sia perché il tema è
troppo vasto perché si possa dire tutto in una volta sola. Il
presupposto da cui ci muoviamo è che la scuola è un bene di tutti e che
occorre convogliare lì tutte le risorse disponibili, per il futuro dei
nostri giovani e dell’intero Paese. Ecco dunque, per punti:
6 ORE PER LE SUPPLENZE? La
nostra proposta è chiara: abbiamo parlato di aggiornamento
professionale, di ore di recupero per gli studenti in difficoltà e di
interventi di alfabetizzazione degli alunni extracomunitari e anche di
laboratori, di corsi di approfondimento e di viaggi d’istruzione.
Un’altra grave falla da colmare sarebbe quella delle uscite anticipate,
delle entrate in ritardo, dello smistamento degli alunni nelle classi,
cioè quello che accade quando un insegnante si ammala e non è possibile
chiamare subito il supplente. Sono ore di scuola preziose che i nostri
figli perdono senza possibilità di recupero.
Quanto alle supplenze, occorre dire che si tratta di una proposta del
Governo e non nostra (la nostra attenzione si è appuntata piuttosto sul
taglio di 47,5 milioni di Fondo d’istituto e sul sentirsi offesi dei
professori), ma non possiamo nascondere come il rapido avvicendarsi di
insegnanti anche per supplenze brevissime o, peggio, dividere le classi
o ridurre l’orario di lezione, sia considerato un grave danno per i
propri figli anche dagli stessi docenti/supplenti/genitori. Quindi, in
nome della qualità dell’insegnamento e con la libera adesione del
singolo docente, già presente a scuola, sarebbe possibile garantire una
migliore offerta formativa semplicemente aumentando le risorse per le
ore eccedenti in sostituzione dei colleghi assenti; questo ovviamente
rivolgendosi a tutto il personale docente in servizio, sia temporaneo
che a tempo indeterminato.
6 ORE IN PIU’ A PARITA’ DI STIPENDIO?
Non abbiamo detto questo, in quanto si tratta di un problema che non è
di competenza dei genitori ma del Governo e dei sindacati.
6 ORE PERCHE’? Basta leggere
Tuttoscuola Focus per scoprire che il sottosegretario Rossi Doria non
esclude affatto l’aumento a 24 ore, solo che adesso i tempi non sono
maturi. Siamo infatti sotto elezioni e nessun partito sottoscriverebbe
una simile scelta. Però il voto è dietro l’angolo e già si vocifera
cosa accadrà poi: perché non approfittarne per fare una seria
riflessione sulla scuola?
Alcuni insegnanti che ci hanno scritto hanno fatto alcune proposte
interessanti, come ad esempio far emergere il lavoro non immediatamente
visibile degli insegnanti, a tutto vantaggio della credibilità
dell’intera categoria; qualcuno è stato così sincero da ammettere che
ci sono sì insegnanti interamente dediti alla scuola, che lavorano fino
a 50 ore alla settimana, ma che non sempre in tutti i casi è così.
CORREGGERE I COMPITI C’è chi di
compiti ne corregge davvero tanti e alcuni professori hanno avanzato la
proposta di retribuire la correzione dei compiti in proporzione
all’impegno.
Alcuni suggeriscono di farlo direttamente a scuola; interessante la
motivazione: “Così potrei usare la carta della scuola, il toner della
scuola, il telefono della scuola”.
DI TASCA NOSTRA Sono
incredibili alcune delle testimonianze che ci sono giunte: pare che
alcuni docenti si debbano addirittura pagare il pasto quando
accompagnano la classe in gita. E poi materiali, fotocopie, tutto di
tasca propria. Numerosi genitori ci hanno riferito qualcosa di simile:
qualunque sia la richiesta o la proposta, il ritornello è sempre lo
stesso, “Non ci sono i soldi”, anche se poi a saper guardare in certe
scuole le risorse ci sono eccome. A questo proposito la nostra
posizione come AGe Toscana è molto semplice: le risorse sono lì per
essere spese per la didattica e noi continueremo a batterci per questo.
RICEVIMENTO GRATIS Curiosa
questa espressione, che ricorre più volte: forse che il ricevimento dei
genitori non rientra nella funzione docente? Come si può serenamente
affermare che è sufficiente tenere il ricevimento generale una volta a
quadrimestre?
CI OFFENDE Questa affermazione
ci è veramente spiaciuta e ancor di più che ci si scandalizzi a essere
paragonati con le maestre di infanzia e primaria. Chi ha detto che aver
a che fare con un bambino autistico o incapace di comprendere la nostra
lingua sia più facile che tenere una lezione di latino? e le maestre
che insegnano inglese non hanno forse 6 o 7 classi e non debbono forse
anche loro preparare le lezioni e correggere i compiti?
L’aspetto di rilievo è che le nostre scuole dell’infanzia e primaria
sono un’eccellenza nel mondo. Forse sarebbe opportuno rivalutarne
alcuni aspetti, come: i tempi più distesi per l’apprendimento, che non
è solo disciplinare; l’ampio spazio dato agli aspetti relazionali e di
cittadinanza; la programmazione di team.
Paghiamole di più, queste maestre, perché non è giusto che si sentano
di serie B, come esse stesse non esitano a dichiarare. Insieme alla
diversità di pedagogia e ai numeri spesso eccessivi, la disparità di
trattamento economico e di considerazione sociale fra gli insegnanti
dei vari ordini di scuola è uno dei motivi principali per cui tanti
istituti comprensivi non decollano e restano meri ‘contenitori vuoti’
(l'espressione non è nostra, sono stati definiti così da numerosi
relatori in occasione del convegno a tema organizzato dalla Regione
Toscana nell’ottobre scorso).
IL BIDELLO NO Ci pare poco
carino, comunque assecondiamo la richiesta di molti professori e
paragoniamoli con il Direttore s.g.a. Stipendio di poco superiore a
quello dei professori; 36 ore; responsabilità civili, penali e
contabili al cui confronto la responsabilità verso gli alunni in gita
impallidisce (basti pensare che un certificato rilasciato privo di
bollo gli può costare fino a 3.662,31 euro di multa); soddisfazioni
professionali ben più limitate che non aiutare giovani vite a formarsi:
che dovrebbe dire? Non per fare il conto della serva, ma i professori
hanno fra gli stipendi più alti della scuola italiana, straordinari
meglio pagati, un orario ridotto che consente loro di organizzare il
proprio lavoro in modo flessibile, i mesi estivi liberi soprattutto se
non sono impegnati nell’esame di Stato.
Nessuno nega che a casa i professori debbano preparare le lezioni,
aggiornarsi, correggere i compiti; che a scuola abbiano, oltre alle ore
di lezione, impegni collegiali, commissioni, ricevimento dei genitori
(ma questo anche gli altri docenti). Ricordiamo il recente dibattito
apparso su alcune riviste scolastiche: è giusto che si contino
all'interno delle 40 ore di attività funzionali all'insegnamento,
quelle svolte nei periodi di sospensione dell'attività didattica?
Noi abbiamo fatto mere constatazioni, non espresso giudizi. Abbiamo
evidenziato le contraddizioni dei politici, che decidono sulla scuola
senza conoscerla e tagliano con indifferenza 47,5 milioni di euro dal
Fondo d’istituto. Siamo rimasti feriti da tante brutte parole che ci
sono state rivolte e che avrebbero potuto essere evitate.
I VOSTRI SINDACATI Ci dispiace,
ma l’accusa di essere schierati politicamente siamo costretti a
rinviarla al mittente. Noi curiamo gli interessi di genitori e alunni,
per cui da buoni toscani chiediamo conto ai potenti di ciò che a nostro
avviso non va. Basta avere la pazienza di scorrere i nostri interventi
e si capisce che di responsabili della pubblica istruzione ne abbiamo
risparmiati pochi o nessuno: dalla Moratti a Fioroni, dalla Gelmini
all’assessore toscano Targetti.
Buon ultimo il ministro Francesco Profumo, che a febbraio ebbe la
cattiva idea di festeggiare il decennale del Forum Nazionale dei
Genitori sottovoce e a porte chiuse. Nell’occasione registrammo le sue
belle parole a proposito della partecipazione dei genitori a scuola e
adesso gli chiediamo: Caro Ministro, quando pensa di celebrare la
Giornata Europea dei Genitori e della Scuola 2012? si sbrighi per
favore, siamo a dicembre…
MA VOI DOVE ERAVATE? Ecco,
questo è veramente curioso: sono anni che ci battiamo per una scuola
migliore, di qualità, e quasi sempre ci siamo trovati soli. La
battaglia per il contributo volontario detraibile e interamente
destinato alle attività didattiche l’abbiamo portata avanti per anni e
se nel marzo scorso è finalmente uscita la circolare ministeriale 312,
che sanciva per la prima volta tutto questo, molto si deve a tante
nostre prese di posizione.
Come sappiamo, non si può parlare di miglioramento dell’offerta
formativa se non ci sono risorse e cioè senza fondo d’istituto e
contributo volontario dei genitori. Pochi giorni fa abbiamo protestato
per il taglio del fondo d’istituto; più volte in passato siamo dovuti
intervenire per difendere il contributo volontario dagli utilizzi più
impropri: dalla tassa sui rifiuti al pagamento degli stipendi, dalle
visite fiscali al mancato versamento da parte dello Stato dei crediti
vantati dalle scuole.
Abbiamo denunciato gli eccessivi tagli della “riforma Gelmini” quando
ancora eravamo in tempo per raddrizzare il tiro, ben due anni prima che
i docenti salissero sui tetti dei Provveditorati per protestare; ci
siamo battuti contro i mega-istituti comprensivi, le classi pollaio, i
tagli, gli accorpamenti selvaggi, le ditte di pulizia che non
puliscono; abbiamo raccolto 5000 firme contro la riforma degli organi
collegiali e ottenuto il reintegro dei rappresentanti di classe e che
gli esterni non abbiano diritto di voto: a noi domandate dove eravamo?
INSEGNO LA NETIQUETTE E LA ESIGO, MA
LA VOSTRA ARROGANZA E IMPUDENZA MERITANO ALMENO QUESTO Non
abbiamo studiato pedagogia, però una cosa la sappiamo: togliere
arbitrariamente la qualifica di soggetto di diritti ad altri esseri
umani è la radice di tutte le violenze. Non c’è bisogno di scomodare il
popolo ebreo e l’olocausto, basta vedere cosa succede negli stadi
quando il tifoso della parte avversa smette di essere una persona e
diventa un’etichetta: lo juventino, il romanista, il laziale…
Ben volentieri ci apriamo al confronto
e senz’altro pubblicheremo sul nostro sito www.agetoscana.it
tutti coloro che vorranno intervenire in modo costruttivo per ragionare
insieme di scuola. Basta scrivere a info@agetoscana.it per essere
pubblicati.
Abbiamo urgenza di una proposta
articolata che valorizzi tutte le risorse disponibili e garantisca il successo formativo dei nostri
giovani.
Insieme, come cittadini, dobbiamo dire ai nostri governanti che la
scuola è strategica per il futuro del Paese e che da questa complessa
revisione del sistema Italia impostaci dalla crisi dovranno uscire le
risorse per valorizzarla e rilanciarla. Serve la considerazione
sociale, ma non basta: occorre rimboccarsi le maniche insieme, superare
le divisioni e dare alla scuola le risorse per volare.
PS In questo momento i nostri soci e amici di AGe Argentario stanno
aiutando la gente di Maremma che ha perso tutto a causa dell'alluvione
a risollevarsi dal fango e dalla disperazione. Poiché come noto fa più
rumore un albero che cade di una foresta che cresce, riportiamo qui il
nostro appello a dare un contributo, anche piccolo, di solidarietà.
Come già lo scorso anno ad Aulla, gli aiuti raccolti saranno consegnati
fino all'ultimo euro immediatamente nelle mani delle famiglie in
difficoltà. Tutte le spese saranno a carico della nostra Associazione.
Grazie.
Ass. Genitori
A.Ge. Toscana
agetoscana@age.it