"Le nostre Arti
belle sono state istituite, e il loro tipo e il loro uso sono stati
fissati in un’epoca ben distinta dalla nostra e da uomini il cui
potere di azione sulle cose era insignificante rispetto a quello di cui
noi disponiamo. Ma lo stupefacente aumento dei nostri mezzi, la loro
duttilità e la loro precisione, le idee e le abitudini che essi
introducono garantiscono cambiamenti imminenti e molto profondi
nell’antica industria del Bello. In tutte le arti si dà una fisica che
non può più venir considerata e trattata come un tempo, e che non può
più venir sottratta agli interventi della conoscenza e della potenza
moderne. Né la materia né lo spazio, né il tempo non sono più, da
vent’anni in qua, ciò che erano da sempre.
C’è da aspettarsi che novità di una simile portata trasformino tutta la
tecnica artistica, e che agiscano sulla stessa invenzione, fino magari
a modificare meravigliosamente la nozione stessa di Arte" ( Paul
Valéry, 1871 -1945).
P.s. Per stasera consiglio di leggere ( e studiare): l’opera d’arte
nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, di WALTER BENJAMIN.
Buon divertimento,
Nuccio Palumbo
antonino11palumbo@gmail.com