
Non sarà, per ciò, l’aumento delle ore a portare la scuola italiana al livello di quella europea. Ricordiamoci che la nostra scuola ha pagato l’86% del risparmio della spesa statale! Ed è doloroso constatare, ancora una volta, che la novità oraria è legata non tanto a un progetto di miglioramento della didattica o della qualità dell’insegnamento, bensì all'ultimo taglio richiesto dalla legge di stabilità al ministero dell'Istruzione: 184 milioni! Cioè, è giustificata da un progetto di risparmio di spesa. E questo, sulla pelle dei docenti e degli alunni!
Detto questo, agli studenti (ma solo a loro (?) ), mi sento di suggerire questo: se amate il bene della scuola, non andate a scioperare il mese prossimo, per le vie della città, non fatevi manovrare nelle piazze dei politicanti, e non andate dietro vessilli “falsi e bugiardi”.
La crisi che stiamo attraversando è crisi non solo strutturale, di sistema politico e di scelte di sviluppo; è crisi, soprattutto, di valori, di cultura; è crisi di penuria di interiorità, di mancanza di impegno e di responsabilità personali. Siate voi, gli artefici del vostro destino; non affidatevi alla faciloneria demagogica delle parole di chi, gattopardescamente, promette di voler cambiare tutto, in meglio, per non cambiare nulla. Né a quelle di chi grugnisce (per pigrizia e povertà di spirito), per dire che non c’è nulla da fare e non resta che rassegnarsi.
Insomma: non siate né ingenui, né passivi consumatori di ciò che vi appartiene di diritto: il vostro tempo, la vostra vita, lo studio, il futuro con le vostre scelte. Riprendetevi la cultura, la storia, il sapere identitario dei vostri padri, non disertando le aule scolastiche per la piazza, ma trincerando le vostre scuole.
Cambiare? Si può!
Basta ricordare che c’è una sola centrale da cui dovete attingere e che può ancora rifornire di forza e di energia i vostri cuori e le vostre menti, insegnarvi valori positivi, laici, immanenti e operativi necessari e sufficienti per cambiare il volto di codesto mondo alienante: la scuola!
Per essa, e per lo studio serio, per la cultura, si deve lottare, non per le ore in più o in meno, non per il numero delle cattedre che si guadagnano o si perdono; alla scuola dovete indirizzare le vostre attenzioni e le cure per migliorarla! E’ lo studio serio che bisogna reclamare a gran voce, è la scuola che bisogna proteggere da chi la vuole degradare fino a ridurla a stazzo di parcheggio per pecore prone e ubbidienti alle gerarchie arroganti del potere! E’ alla scuola che dovete restare fedeli, e amarla per fede, non alla piazza, se volete diventare cittadini e uomini colti e consapevoli di pensare e di scegliere i paradigmi della buona qualità della vita e della buona scuola; perché è l’ignoranza che va combattuta, la violenza, l’insipienza, la disonestà, la corruzione, l’egoismo, se vogliamo che rifioriscano le risorse dello spirito e della mente, la forza del sacrificio e dell’impegno responsabili, nonché la moralità del senso comune, che pretende la promozione sociale di ognuno di noi, il rispetto della persona umana e della sua dignità.
Questo è urgente !
E questo voi dovete reclamare, dentro e non fuori delle aule scolastiche: lotta di rinascita spirituale; ora e subito, prima che la esaltante e perversa triade “potere, denaro, successo”, insieme con la cosiddetta “spending review”, operino una deprimente trasvalutazione di tutti i valori!
Nuccio Palumbo
antonino11palumbo@gmail.com