Ci rivolgiamo a voi,
Pier Luigi e Matteo, nella vostra veste di candidati alle primarie e
aspiranti ad una ipotetica futura guida del Paese, certi di
interpretare il pensiero di larghissima parte della popolazione
docente. Il minacciato provvedimento di aumento delle ore di servizio
provocherebbe, per effetto della soppressione di 1 cattedra ogni 4,
l’immediato licenziamento dei residui precari che operano nella scuola,
rendendo tra l’altro inutili sia il concorso che il TFA (entrambi già
avviati) e intaccando gravemente la qualità della didattica dei docenti
di ruolo superstiti, i quali a loro volta andrebbero verosimilmente in
esubero. L'aggiunta di 6 ore all'impegno lavorativo, per contratto già
di 40 ore effettive settimanali, avrebbe ricadute sulla qualità della
didattica, sulla salute dei docenti e pertanto sulle spese statali per
malattia. Tale incremento d'orario, senza corrispondente aumento
retributivo, sarebbe inoltre in aperto contrasto con l'articolo 36
della Costituzione.
E tutto questo, se possibile, è il meno: una siffatta, provocatoria
iniziativa ci convincerebbe definitivamente di essere stati abbandonati
a noi stessi, una categoria orfana di rappresentanza politica e perciò
in balia del primo venuto. D'altronde la storia dell'ultimo quinquennio
lo racconta già.
Veniamo al dunque. L’approvazione, con i vostri voti, di una enormità
simile determinerebbe, seccamente e irreversibilmente, l'orientamento
di voto di quella stragrande maggioranza di insegnanti (i quali,
ricordiamolo, ammontano ad 1 milione più rispettive famiglie) fino ad
oggi disposta a sostenere una svolta politica in senso progressista
dopo i tagli operati dal governo precedente.
Vi giunga pertanto, chiaro e forte, questo appello, ché domani non si
dica che non ci siamo spiegati: dalla vostra viva voce di candidati
alle primarie e futuri leader di questo Paese ci attendiamo come minimo
una dichiarazione di ferma condanna e, poi, di voto contrario alla
Legge di Stabilità qualora la norma delle 24h non venisse cancellata.
Ce l’attendiamo oggi e non domani, ce l’attendiamo disambigua e
potente, rabbiosa e netta. Metteteci la faccia, ora o mai più.
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