
"
Una follia".
Cosi' la Snals-Confsal definisce l'ipotesi di un aumento delle ore di
lezione dei docenti di un terzo,
circa sei ore.
In una nota il sindacato sottolinea che ''non c'e' modo di giustificare
un simile accanimento sulla scuola e sull'istruzione, che tutti dicono
vadano potenziate per il futuro del Paese, se non per fare cassa nel
modo piu' semplice che e' anche il piu' sbagliato e il piu' ingiusto.
Un altro colpo inferto alla scuola dopo che essa ha subi'to, come tutto
il pubblico impiego, la penalizzazione del blocco dei contratti, con
una perdita del potere d'acquisto dei salari e con la soppressione
dell'indennita' di 'vacanza contrattuale', cui vanno aggiunti i noti
tagli agli organici''. ''Capiamo benissimo che governo e forze
politiche debbano trovare ulteriori risorse economiche, e quanto questo
sia necessario, ma allora siano colpiti gli sprechi che sono sotto gli
occhi di tutti e si rispetti il lavoro di tutti i dipendenti, pubblici
e privati'' sottolinea il segretario generale dello Snals-Confsal,
Marco Paolo Nigi.
''Se si operasse - aggiunge -, come rivendica da tempo la CONFSAL, sul
fronte dei tagli alle spese della politica, al recupero dell'evasione e
del sommerso vi sarebbero le risorse per far fronte agli impegni senza
penalizzare i lavoratori, in particolare quelli pubblici, e per
consentire la salvaguardia del potere d'acquisto di salari e pensioni,
favorendo la ripresa dei consumi da tutti auspicata''.
In tal senso Nigi avverte che ''qualora le voci trovassero conferma, lo
SNALS-CONFSAL reagira', chiamando la categoria a una lotta serrata,
come si stava gia' ipotizzando insieme ad altre sigle sindacali per il
problema delle anzianita' di servizio. Si trattera' di una lotta a
tutto campo e con tutti gli strumenti possibili, anche quelli
giurisdizionali.
Infatti, non e' comprensibile come un datore di lavoro, lo Stato, possa
aumentare unilateralmente l'orario di lavoro del personale senza
un'adeguata contropartita economica e senza neanche accennare a volerne
discutere''.
Asca.it