
Le Fiamme Gialle
e il MIUR hanno realizzato, in provincia di Brescia, un progetto di
educazione alla legalità con la partecipazione di molti istituti
superiori bresciani. Gli uomini della Guardia di Finanza, in
collaborazione con l’Ufficio scolastico provinciale, hanno già visitato
dodici istituti bresciani e incontrato circa 1.800 ragazzi.
L’obiettivo, come previsto dal progetto, è di riuscire ad organizzare,
entro la fine dell'anno scolastico, altri incontri simili, nel maggior
numero di scuole possibile, «per fare in modo che i giovani prendano
veramente coscienza dei gravi danni che le sostanze stupefacenti
possono fare a ciascuno di noi». Conoscere i rischi ai quali si può
andare incontro è la prima arma di difesa contro i pericoli legati al
fenomeno droga e all’assunzione di sostanze stupefacenti.
Spesso i nostri alunni ci chiedono quesiti specifici e approfonditi
sulle devianze psicologiche, le sostanze tossiche, gli stupefacenti,
l’alcol. “Quali sono le sostanze stupefacenti più pericolose? Che cosa
devo fare se scopro che un mio amico assume droga? Le sostanze
stupefacenti sequestrate dagli agenti dove finiscono?”. Lo scenario è
stata una lezione di legalità per informare correttamente i ragazzi,
con un linguaggio semplice e lineare, sui gravi rischi che corrono se
assumono droghe o alcool. «La droga è innanzitutto una sostanza
proibita che crea dipendenza, prima psichica e poi fisica», ha esordito
il capitano Mazzarotto. Per far capire bene che cosa fanno le sostanze
stupefacenti al nostro corpo e alla nostra mente, l’ufficiale delle
Fiamme gialle, le ha passate in rassegna una per una, descrivendone gli
effetti. «Le droghe sono suddivise in pesanti e leggere ma questo non
deve fuorviare, perché in entrambi i casi, assumerle, presenta rischi e
ha delle gravi conseguenze», ha precisato Mazzarotto. Perché un giovane
si fa vincere dalla tentazione di provare la droga? Perché, dice
l’esperienza di chi lotta quotidianamente contro lo spaccio di sostanze
stupefacenti, «magari ci si vuole sentire parte di un gruppo o sentirsi
più forti, oppure si vogliono allontanare le preoccupazioni».
Per questo la prevenzione ha un ruolo importante. Lo spiega bene la
mamma al figlio, nel video proiettato dalla Guardia di Finanza per
l’occasione. «Perché, se le persone sanno che la droga fa male, c’è
gente che continua a consumarla?», chiede il ragazzo. «Perché forse
nessuno gli ha spiegato bene a quali rischi andava incontro. – risponde
la mamma – Alcuni ragazzi assumono droga perché, all’inizio, gli dà la
sensazione di sentirsi più forti, ma poi subentrano l’assuefazione, la
dipendenza e i gravi danni per la salute». «L’eroina provoca crisi di
astinenza e il tossicodipendente è pronto a tutto pur di recuperare i
soldi per comprarla dagli spacciatori. – ha spiegato Mazzarotto – La
cocaina, invece, è definita sostanza stimolante che all’inizio rende
molto vigili e svegli ma poi subentra la fase depressiva. Come tutte le
droghe, danneggia il sistema cardiovascolare e nervoso». Dalla giovane
platea sono arrivate molte domande e alcune riguardavano il lavoro
degli uomini delle Fiamme Gialle e la lotta allo spaccio e al traffico
di droga. «Ci sono sistemi di occultamento molto ingegnosi delle
sostanze stupefacenti per questo i nostri controlli, anche alle
frontiere, sono sempre più stringenti e serrati», ha detto il capitano
Mazzarotto. «Ma perché alcuni militari della Guardia di Finanza
indossano il passamontagna?», ha chiesto un alunno. «Perché sono
impegnati in azioni pericolose per la loro incolumità e quindi, quando
vengono fotografati o ripresi dalle telecamere, non devono essere
riconoscibili», è stata la risposta dell’ufficiale. Ci auguriamo che
iniziative del genere possano essere “replicate” in tutte le scuole
d’Italia. Perché parlare è già un po’ vincere la disperazione e la
solitudine di molti giovani e delle loro mamme.
Angelo
Battiato (inviato speciale a Brescia)
angelo.battiato@istruzione.it