Pubblichiamo il documento
sul precariato realizzato dal Prof.Antonio Antonazzo (coordinatore
Provinciale della Gilda di Cuneo) che è stato approvato durante
l’Assemblea Nazionale della Gilda degli Insegnanti che si è svolta dal
28 al 30 settembre ad Amantea.
Negli ultimi anni, i docenti hanno subito una serie di tagli che hanno
inciso in maniera pesante sugli organici e l’organizzazione della
scuola statale. Si tratta di oltre 80 mila cattedre in meno a partire
dal 2008 (Riforma Gelmini). In ogni caso, per garantire il normale
funzionamento del sistema scolastico italiano, lo Stato e il MIUR sono
stati costretti ad assumere migliaia di docenti a tempo indeterminato
per coprire, almeno in parte, il turn over.
Le assunzioni effettuate negli ultimi due anni sono state il frutto del
lavoro politico e sindacale della FGU-Gilda degli Insegnanti che,
insieme alle altre organizzazioni sindacali, con l’esclusione della
FLC-CGIL, ha ottenuto un Piano programmatico di assunzioni per 60.000
precari, 50.000 dei quali già immessi in ruolo negli ultimi due anni.
Ricordiamo, però, che la situazione delle assunzioni attuale è
molto prossima a quella che la Gilda degli Insegnanti aveva previsto
nell’edizione del libro bianco sul precariato docente elaborato nel
2008 con il quale aveva lanciato la proposta di stabilizzazione del
personale precario.
A fronte delle numerose sentenze dei giudici del lavoro che hanno
ammesso il diritto dei precari ad aver riconosciuta la progressione di
carriera dei docenti a tempo determinato e la dottrina
sull’applicazione delle direttive dell’UE che prevedono la
stabilizzazione dei precari assunti nella stessa azienda o nello stesso
segmento produttivo oltre il triennio sembra, paradossalmente, al MIUR
e allo Stato più conveniente assumere a tempo indeterminato il
personale precario che da anni lavora nella scuola.
Il Ministro Profumo in tale contesto molto complesso ha deciso di
intervenire con uno specifico provvedimento che reintroduce dopo
tredici anni il concorso ordinario come strumento di reclutamento. Per
ragioni prettamente politiche il Ministro, invece di affrontare il
problema del reclutamento per via legislativa con una riforma organica,
ha preferito, con semplice decreto, riportare in vita le vecchie norme
concorsuali che risultano obsolete e decontestualizzate dopo
l’esperienza delle SSIS, l’avvio dei TFA e la stabilizzazione delle
graduatorie, diventate ad esaurimento con il Ministro Fioroni.
La FGU-GILDA DEGLI INSEGNANTI conferma la sua netta opposizione e la
critica nei confronti della procedura concorsuale così come emanata dal
Ministro Profumo e ribadisce che serie procedure concorsuali inserite
all’interno di una complessiva riforma del reclutamento, che abbia
effetti nel medio-lungo periodo, sono l’unico strumento che può
garantire la massima trasparenza ed equità negli esiti. Il bando del
concorso così come pubblicato in G.U. presenta inoltre gravi lacune e
contraddizioni formali e sostanziali che apriranno sicuramente una fase
di pesante contenzioso.
La FGU-GILDA DEGLI INSEGNANTI ritiene pertanto utile all’intera
associazione, riprendere e aggiornare il “libro bianco sul precariato
docente” e propone una nuova piattaforma contrattuale che si basa su:
la conferma e il rinnovo del Piano di assunzioni su tutti i posti
disponibili in modo da ridurre a livello fisiologico la percentuale del
precariato scolastico basato sull’eliminazione della differenza tra
organico di diritto ed organico di fatto con l’introduzione effettiva
dell’organico funzionale;
1. l’elaborazione di un sistema di reclutamento trasparente, lineare e
certo, che tenga conto delle aspettative dei docenti attualmente in
graduatoria ad esaurimento che da anni lavorano nella scuola;
2. l’equiparazione giuridica ed economica dei docenti precari con gli
insegnanti di ruolo con piena parità dei diritti normativi relativi per
quanto concerne permessi, ferie malattia ed assenze;
3. il riconoscimento per intero dell’anzianità di servizio pre-ruolo;
4. l’introduzione di una norma contrattuale che preveda una
progressione di carriera anche per i docenti a tempo determinato;
5. il pagamento fino al 31 agosto per tutti gli incarichi assegnati su
posto vacante;
6. l’assegnazione di tutti gli spezzoni orario ai precari in sede di
nomina a tempo determinato.
Prof. Antonio Antonazzo