Si aggira intorno alle
160 mila unità il numero di possibili candidati al concorso per prof
(11.891 posti) il cui bando, in avanzata fase di elaborazione, sarà
pubblicato il 24 settembre, come ha confermato il 6 settembre anche il
ministro Profumo. Si tratterà di un bando-quadro sulla cui cornice i
direttori regionali predisporranno i bandi sulle classi di concorso e i
posti disponibili su base regionale o interregionale. Le informazioni
sono state comunicate ai sindacati nel corso di un incontro tecnico
svoltosi al ministero, in attesa che il Cnpi (Consiglio nazionale
pubblica istruzione) esprima il proprio parere sulla tabella di
valutazione dei titoli e sui programmi d'esame.
TRE GLI ANNI DI VALIDITÀ DEL CONCORSO. Saranno tre - hanno riferito i
sindacati - gli anni di validità del concorso e delle sue graduatorie
ai fini delle assunzioni. E tre sono anche le prove previste: una
preselettiva non disciplinare (che rappresenta una novità) da svolgersi
in un'aula informatica (di una scuola o di una università), con un
numero di item ancora da definire, per accertare abilità logiche,
comprensione del testo e conoscenza di una delle lingue straniere di
maggiore diffusione comunitaria; una prova scritta a carattere
disciplinare (con metodi diversi, inclusi quesiti a risposta aperta) e
una prova orale strutturata con una lezione per verificare le capacità
didattiche.
SÌ AI CANDIDATI CHE HANNO CONSEGUITO IL DIPLOMA NELL'ANNO 2001-2002.
Potranno partecipare al concorso per la scuola dell'infanzia e per la
scuola primaria anche i candidati che hanno conseguito il diploma di
scuola o di istituto magistrale entro l'anno scolastico 2001-2002. Per
la scuola secondaria potranno accedere al concorso, oltre a coloro che
risultano in possesso di abilitazione, anche i laureati entro l'anno
accademico 2001-02 (lauree quadriennali), o 2002-03 (lauree
quinquennali) o 2003-04 (lauree sessennali). Comunque, per la scuola
secondaria i concorsi saranno banditi solo per le classi di concorso
per le quali si prevede la disponibilità di posti (100 è il numero
minimo di posti disponibili nel triennio che danno luogo alla messa a
bando delle cattedre).
Alle Medie le materie per cui il concorso sarà bandito per educazione
artistica, educazione fisica, educazione tecnologica,
italiano-storia-geografia, scienze matematiche, francese, inglese. Alle
Superiori le discipline sono disegno e storia dell'arte, educazione
fisica, materie letterarie, materie letterarie e latino nei licei,
materie letterarie-latino-greco nel liceo classico, francese, inglese,
discipline economico-finanziarie, discipline giuridico-economiche,
discipline meccaniche e tecnologia, elettronica,
filosofia-psicologia-scienze dell'educazione, filosofia e storia,
fisica, matematica, matematica e fisica, scienze
naturali-chimica-geografia-microbiologia, laboratorio di edilizia e
topografia.
Profumo contestato dalle associazioni insegnanti e dai precari a Pisa
L'annuncio del maxi concorso è stato accompagnato da un fiume di
polemiche. A puntare il dito contro il ministero dell'Istruzione, le
associazioni insegnanti Gilda e Anief (Associazione Nazionale
Insegnanti E Formatori). «È offensivo apprendere da un comunicato
stampa che il ministro Profumo ha intenzione di emanare il bando di
concorso tra 18 giorni», ha dichiarato il coordinatore nazionale del
Gilda, Rino Di Meglio. «Il ministro» ha rincarato la dose «fino a
questo momento non ha convocato neppure una volta i sindacati ai quali
non ha ritenuto di chiedere neppure un semplice parere». Anche nel
merito delle questioni, però, la Gilda ha criticato viale Trastevere:
«Siamo preoccupati dalle conseguenze che potrebbero scaturire da un
bando frettoloso».
ANIEF: «DISPARITÀ DI TRATTAMENTO IN BASE A UNA DATA». L'Anief ha invece
ribadito l'inopportunità di una procedura selettiva, nel prossimo
concorso a cattedre, che ha escluso i precari non abilitati e i giovani
neo-laureati. «Se, come riferito nelle ultime ore ai sindacati, il Miur
ha intenzione di andare avanti a passo spedito nello svolgimento di
questo concorso» ha dichiarato Marcello Pacifico, presidente Anief e
delegato ai quadri e direttivi della Confedir «è evidente che si
produrrà una disparità di trattamento tra il personale laureato nelle
stesse università, poiché la discriminante per l'accesso alle prove
selettive sarà costituta non dai titoli ma da un incomprensibile
sbarramento associato a una data».
I PRECARI SCENDONO IN PIAZZA A PISA. E mentre le associazioni
rivendicano i diritti degli insegnanti, gli stessi precari scendono in
piazza per far sentire la loro voce. Il 6 settembre, a Pisa, è stata
organizzata una manifestazione nei confronti del ministro
dell'istruzione Francesco Profumo, ospite di un dibattito alla Festa
del Pd della città toscana.
«PROFUMO VENDE FUMO». Circa un centinaio di docenti precari e studenti
hanno srotolato uno striscione con la scritta 'Profumo vende fumo'
contestando il ministro e ottenendo poi che uno di essi prendesse la
parola soffermandosi soprattutto su quello che un esponente dei precari
ha definito il «concorso-truffa» per insegnanti.
Il Pd di Pisa, sulla vicenda, ha diffuso una nota nella quale si
afferma che il partito «ha dato una lezione di democrazia a chi in modo
inqualificabile ha provato a impedire al ministro di parlare».
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