Ci sono
tremilacinquecento precari in graduatoria, e dal 5 settembre si
metteranno in fila per delle cattedre annuali o per spezzoni nelle
scuole della provincia di Treviso. Ma su di loro incombe la rivoluzione
del ministro dell’istruzione Profumo e la preoccupazione sale. «Annunci
mediatici a parte, ci spieghi cosa succederà - attacca Giuseppe
Morgante, segretario provinciale della Uil Scuola -. Se le assunzioni
verranno fatte per concorso e non più secondo graduatorie chi aspetta
da vent’anni un ruolo dovrà ricominciare tutto daccapo. E parliamo di
docenti preparati, che hanno già fatto e vinto dei concorsi, e molti di
loro hanno più lauree e master alle spalle».
Morgante porta la voce dei professori trevigiani che aspettano un posto
fisso nella scuola. «Le graduatorie sono lunghe perché da tanti anni
non ci sono più immissioni in ruolo, ma la colpa non è dei docenti se
solo dall’anno scorso il governo ha dato un’accelerata. Dal 2000 al
2010 il precariato non ha fatto che aumentare». La proposta di Profumo,
eliminazione delle graduatorie e assunzioni tramite concorso (24 mila
dal settembre 2013) non convince il sindacato: «Se sarà mirato alle
classi esaurite o in esaurimento, come quelle delle materie
scientifiche, sarà un intervento positivo, ma se sarà aperto anche a
chi è già abilitato non se ne capisce l’utilità, crea solo tensione e
preoccupazione ». Nei giorni scorsi infatti non sono stati assegnati
tutti i posti per corsi tecnici, di matematica e scienze, perché le
graduatorie erano finite: andranno a docenti di terza fascia che in
corso d’anno potrebbero vedere il loro contratto diventare da
determinato a indeterminato.
Ma è per gli altri che Morgante si batte: «I concorsi vanno bene se non
ci sono altri percorsi. Siamo assediati da precari storici, che dopo
vent’anni intravedevano finalmente la fine del tunnel. E ora invece si
vedono di nuovo messi in discussione. Speriamo nel buon senso del
ministro, apra i concorsi solo per le classi in cui servono veramente».
Mercoledì mattina al Fermi di Treviso verranno nominati i docenti per
la scuola primaria e dell’infanzia, mentre per la secondaria di primo
grado e le superiori tutto si sposta a Conegliano in quattro diverse
sedi.
Silvia Madiotto
Corrieredelveneto.corriere.it