È questo il tema della 7ª
Giornata per la salvaguardia del creato indetta dalla CEI nella data
fissata del 1° settembre 2012. Essere “custodi del creato” è un
compito che il buon Dio ha assegnato a ciascun uomo e nel constatare
come spesso il “dominare la terra” si traduce in disprezzo del bene
ricevuto, violentando e deturpando il valore naturale del
paesaggio e dell’ambiente, ci si rende conto che è doveroso e
necessario dedicare un momento di riflessione su questo impegno morale
che compete a tutti.
Se viene a mancare il rispetto per la natura l’uomo “ fa violenza
al creato” e provoca danni che hanno sempre conseguenze negative
come vediamo, purtroppo, in varie occasioni
Lo scopo della “Giornata”, anche se non ha ampio
coinvolgimento, essendo stata fissata a ridosso della vacanze,
quando ancora le scuole sono chiuse e le attività sociali sono in
graduale ripresa, è appunto quella di promuovere una “riconciliazione
con il creato, perché il mondo in cui viviamo porta segni strazianti di
peccato e di male causati anche dalle nostre mani, chiamate ora a
ricostituire mediante gesti efficaci un’alleanza troppe volte infranta”.
Le sofferenze provocate dai recenti terremoti, alluvioni ed altri
disastri ambientali costituiscono una vera lezione che forse solo chi
ne è direttamente coinvolto riesce a cogliere e a sentire come
monito di rispetto e di attenzione nella costruzione delle case e nella
prevenzione dei rischi.
Il prossimo 9 ottobre per iniziativa del Governo italiano
si celebrerà la “Giornata in memoria delle vittime dei
disastri ambientali e industriali causati dall’incuria dell’uomo”
ricordando le tante vittime innocenti che hanno trovato la morte sotto
le macerie o travolti dal fango delle alluvioni e colpiti da gravi
malattie a seguito dell’inquinamento causato dagli impianti
industriali, non adeguatamente protetti nel rispetto della salute
dell’uomo e dell’ambiente.
“ L’ambiente naturale, ha scritto Benedetto XVI nell’enciclica
Caritas in veritate “ non è una materia di cui disporre a piacimento,
ma opera mirabile del Creatore, recante in sé una “grammatica” che
indica finalità e criteri per un utilizzo sapiente, non strumentale e
arbitrario. Oggi molti danni allo sviluppo provengono proprio da queste
concezioni distorte»
Ed ecco la necessità di intervenire per dare armonia e unità di intenti
all’ecologia del cuore e all’ecologia del creato «L’uomo interpreta e
modella l’ambiente naturale mediante la cultura, la quale a sua volta
viene orientata mediante la libertà responsabile, attenta ai dettami
della legge morale» Occorre pertanto con sollecitudine educativa
una forte responsabilità che coinvolge tutti gli educatori
nell’insegnare a saper leggere il libro stupendo del creato, che ci
parla di Dio.
La vocazione dell’uomo è di essere il custode e non il predatore del
creato. Oggi si deve essere consapevoli del debito che abbiamo verso le
generazioni future alle quali non dobbiamo trasmettere un ambiente
degradato e invivibile»
Vivere il territorio come un bene comune e prendersi cura della
porzione di creato nella quale si vive, significa anche
permettere che la terra continui a produrre il pane e il vino per
nutrire ogni uomo.
Il 28 novembre dello scorso anno Benedetto XVI ha ricevuto in
udienza speciale gli studenti “difensori del creato” nell’ambito della
manifestazione promossa dalla Fondazione Sorella Natura,
nell’ambito del progetto “Ambientiamoci a scuola” che
insegna e favorisce il rispetto del creato, aiutando i
giovani a scoprire talenti e attitudini personali, e quindi a
prepararsi all’esercizio della professione , fondato sul rispetto
per l’essere umano,che è un tutt’uno con il rispetto per la
natura. Entrambi possono, infatti, crescere ed avere la loro giusta
misura a vantaggio della creatura umana, della natura e del
suo Creatore.
Il grande e meraviglioso albero della vita non è frutto di
un’evoluzione cieca e irrazionale, ma questa evoluzione riflette la
volontà creatrice del Creatore, la sua bellezza e la sua bontà”.
La giornata del creato rinsalda l’alleanza tra l’uomo e la terra
e favorisce la riconciliazione nella fedeltà alla comune matrice di
creature di Dio, e nel prenderci cura del creato, noi constatiamo che
Dio, tramite il creato, si prende cura di noi»
Giuseppe
Adernò
g.aderno@alice.it