Lettere in redazione
Fra le tante lettere giunte al Conbs questa mattina, una ha richiamato
la
nostra attenzione più delle altre perché, oltre a descrivere una
situazione
di patologia molto grave e seria, avvisava di aver interrotto
l'assunzione
dei farmaci salvavita in segno di protesta e come ricerca di quella
"fine"
che il nostro interlocutore vedeva ormai prossima, in quanto la sua
salute è
strettamente condizionata dal suo ambiente di lavoro e nella segreteria
scolastica non c'è la fata turchina che ci attende per trasformarci in
sani
con un colpo di bacchetta magica.
Che poi i burocrati stiano ottusamente ignorando questo aspetto lo
vediamo
nei risvolti umani, nelle decisioni estreme, nelle richieste di aiuto
più o
meno palesi e nel bisogno di lasciare un significato alla dolorosa
scelta di
"andarsene".
Non si poteva rimanere lì senza fare nulla, a guardare e riguardare
quelle
righe e immaginare la disperazione di chi le aveva scritte, senza
provare a
far qualcosa. Ma eravamo in possesso solo del nick name, dell'indirizzo
e-mail, dell'indicazione del tipo di scuola e della provincia in cui il
collega lavora.
Decidiamo di allertare la Polizia Postale e spieghiamo al funzionario,
un
po' attonito, chi siamo e perché questo collega ha smesso di assumere i
farmaci salvavita. Il funzionario si dichiara disponibile a mandare una
volante al domicilio, qualora si riuscisse a risalire al nome.
In uno scambio velocissimo di e-mail abbiamo ipotizzato nome e cognome
e la
sua scuola: abbiamo telefonato per informazioni ma oggi è sabato e
probabilmente la scuola era chiusa. Una fortunata ricerca sulle Pagine
Bianche ci conferma il nominativo -non usuale- e ci fornisce il numero
di
telefono. Avvertiamo il funzionario Poltel che sappiamo il nome ma che
preferiamo un contatto personale. Un attimo dopo siamo al telefono per
un
lungo dialogo con il collega: lo ascoltiamo, si parla dei ricorsi,
della
legge 104/92 che lo tutelerebbe, dei farmaci salvavita che ha
interrotto e
della necessità che li riprenda.
Accetta di farlo ma solo perchè -dice- gliel'ha chiesto il Conbs... un
gruppo di persone come lui, che soffre come lui, che patisce come lui
questa
assurda bonifica, nemmeno fossimo palazzine abusive da sanare che con
un po'
di burocrazia si trasformano, come per magia, in strutture idonee, in
sicurezza, abitabili...
Alla stessa maniera, con la stessa cecità si decreta che da docenti
inidonei
per motivi di salute si diventerà assistenti amministrativi idonei di
salute.
...E se nel frattempo qualcuno non ce la fa, diranno che è una
questione di
selezione naturale.
Abbiamo voluto comunicare questo episodio perchè da 10 anni ma
soprattutto
nell'ultimo anno e ancor di più dai primi di luglio scorso, i media
sono
insensibili alle segnalazioni che puntualmente mandiamo
sull'accanimento
legislativo nei nostri confronti. Strumentalizzare un triste episodio
non è
certo lodevole, ma se i media "vogliono il sensazionalismo", ecco ora
ce
l'hanno. Oppure non basta ancora?
Coordinamento
Nazionale Bibliotecari Scolastici
Conbs.altervista.org