Lettere in redazione
Nella scuola il merito potrebbe davvero "risalire" con un concorso del
tipo 'come va, va!'?
E sotto quale voce vogliamo, invece, inserire gli anni di formazione di
chi ha fatto scuole di specializzazione e studi vari? Gli anni
che, alcuni di noi, hanno trascorso ad insegnare e a lavorare
all'estero?
E chi poi ha fatto mestieri che approfondiscono di molto le discipline
oggetto d'insegnamento?
Con la mentalità dei 'concorsoni' dove i candidati, radunati davanti
alle porte, sembrano a volte simili a vitelli da mandare al macello o a
poveracci che tentano la fortuna, l'Italia si conferma essere un paese
antiquato!
Preferire, infatti, una selezione di massa che prevede un paio di esami
e poi "via: chi c'è, c'è!" e che, di fatto, rappresenta un affidarsi
alla fortuna (una fortuna simile ad un terno al lotto!) a chi, invece,
si è formato, specializzato, è stato monitorato e ha magari fatto anche
importanti esperienze all'estero, è semplicemente irrazionale. Sempre
se si vuol fare un discorso di 'merito'...
Gianluca Mungo
gianlucamungo@hotmail.com