Da lunedì le prove
per conquistare un posto nelle facoltà a numero chiuso - ROMA Ieri si
sono chiuse le iscrizioni per i test di accesso ai corsi di laurea a
numero chiuso e, tempo una settimana, tutto deve essere pronto. La
Sapienza di Roma, la più grande università d’Europa, lo scorso anno ha
dovuto allestire spazi, banchi, controlli e organizzazione per quasi 52
mila candidati. Solo per Medicina - ad esempio - si erano iscritti 7200
studenti, il che vuol dire 80 aule attrezzate con tanto di custodi,
commissioni, «somministratori» di test, e tutto il resto. Il tutto per
801 posti (che quest’anno saranno 873): una guerra all’ultimo sangue
solo per accaparrarsi la possibilità di fare il medico, un domani. E la
stessa pugna si richiede per veterinaria, odontoiatria, architettura e
per tutte le professioni sanitarie. Fin qui il numero chiuso., con test
fissati a livello nazionale, ma poi ci sono gli «accessi programmati»,
che le singole università stabiliscono per i loro corsi di laurea e che
prevedono, anche lì, dei test selettivi di ammissione. Infine c’è un
ennesimo sbarramento: in sigla Pivc , «corso con prova di ingresso
previa verifica delle conoscenze». Detta in soldoni: se ti iscrivi a
lettere classiche e vieni dal professionale, quel test ti mette
sull’avviso: guarda che parti con tot carenze in tot materie. E buona
fortuna.
Raffaello Masci
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