Vi
ricordate la storia del Decreto di deroga/proroga che avrebbe garantito
la piena autonomia del liceo cittadino? Tutti ne hanno parlato, ma non
è mai esistito. E infatti la scuola va “a reggenza” dal primo
settembre. Come prendersi beffe di genitori, studenti e insegnanti. Si
ricorderanno i nostri lettori della vicenda del Liceo Classico e
Scientifico “Cavalieri” (leggi qui,
qui
e qui),
che a seguito di una delle “manovre finanziarie” del 2011 pareva
destinato a perdere un pezzo importante della propria autonomia
(soppressione del Dirigente Scolastico e del Dirigente Amministrativo),
con conseguente assegnazione della scuola a due dirigenti “reggenti”.
Grande mobilitazione di studenti, genitori e docenti, interventi sulle
istituzioni locali e nazionali: l’obiettivo era ottenere per il
“Cavalieri” un motivato provvedimento di deroga (o di proroga), in
considerazione della provenienza da Comuni “montani” della maggior
parte degli studenti della scuola.
A gennaio, ecco l’”habemus papam“. Il presidente della Provincia, il
sindaco di Verbania, i rispettivi assessori alla Pubblica Istruzione,
il Soprintendente scolastico regionale: tutti a sgomitare su giornali e
tv locali per dire che “sì, evviva, la proroga/deroga è stata concessa,
il Cavalieri è salvo nella sua integrale autonomia“. Solo chi scrive
queste noterelle ha continuato, con una certa testardaggine, a cercare
qua e là una copia di questo benedetto Decreto di proroga/deroga.
Niente: tutti a giurare sulla sua esistenza, ma nessuno in grado di
esibirlo. Non il Comune, non la Provincia, non la Soprintendenza, non
la scuola interessata.
Così sono passati i mesi e, alla fine di giugno, viene reso noto
l’elenco delle scuole piemontesi che, non raggiungendo il numero minimo
di alunni fissato per legge, perderanno il Dirigente scolastico e
andranno “a reggenza”: tra esse, il Liceo “Cavalieri”. In poche
settimane il Dirigente attuale ottiene il trasferimento ad altra sede
ed esce il bando per l’affidamento della “reggenza”, che scatterà dal 1
settembre. Quello che tutte le massime autorità, locali e non, avevano
giurato che non sarebbe accaduto, si compie nel silenzio informativo
imposto dal generale estate.
Un caso da manuale della peggio politica: grandi promesse,
rassicurazioni, profluvio di comunicati-stampa, passerella mediatica
per un po’ di notorietà elettorale. Poi, la fregatura. Tutto finto, il
mitico “decreto” che tutti hanno evocato e che nessuno ha visto,
evidentemente non esiste.
Resta la mortificazione di una scuola – genitori, studenti, insegnanti
– sbeffeggiata dalla peggio politica.
Claudio Zanotti
Verbaniasettanta.it