Dove osservare le
scie luminose tra spettacoli, letture e degustazioni - San Lorenzo, io
lo so perché tanto/ di stelle per l’aria tranquilla/ arde e cade,
perché si gran pianto/ nel concavo cielo sfavilla...», scriveva
Pascoli. Il fenomeno è conosciuto: la Terra, nel suo cammino intorno al
Sole, attraversa in questo periodo dell’anno lo sciame meteorico delle
Perseidi, e quindi l’atmosfera terrestre è forata da un numero di
meteore molto superiore a quello di altri mesi. Il cielo diventa come
la striscia della scatola di fiammiferi, una superficie di sfregamento
in cui le meteoriti-capocchie si incendiano, dando l’impressione di
stelle che cadono. Succede invece, come rilevato nel 1866
dall’astronomo Schiaparelli, che una cometa, la Swift Tuttle, nel suo
passaggio (l’ultimo nel 1992) rilascia particelle che la Terra impatta
sulla sua atmosfera a circa 60 km al secondo quando, da fine luglio al
20 agosto (meglio il 12 e il 13, quest’anno con luna crescente), passa
da quelle parti. Intorno al 10 agosto, Notte di San Lorenzo, gli
impatti sono un centinaio all’ora, un fenomeno poeticamente
inquietante, che sposta i sentimenti umani dall’angoscia esistenziale
legata alla caduta, a quello pop e volutamente ingenuo dei desideri da
esprimere perché si avverino. E San Lorenzo? Beh, lui è stato
martirizzato sulla graticola, e quelle luci nel cielo sarebbero i
tizzoni del suo rogo; per altri, le sue lacrime. Comunque la si voglia
vedere, le cosiddette stelle cadenti sono uno spettacolo, un grande
spettacolo naturale. Se non si interpreta la notte come quella del rito
dei desideri, o non solo, ci sono alcuni luoghi consigliabili. A
partire dalla valle Maurienne (Savoia, Francia) appena al di là del
tunnel del Fréjus. Da parecchi anni, questa è la 28ª edizione, vi si
tiene un quotatissimo Festival de l’Astronomie (11-17 agosto). Il
principio è sempre stato quello di insegnare a osservare il cielo a
tutti in un ambiente non inquinato. Ci sono stage sul sole e le altre
stelle, conferenze, film, spettacoli, mostre, corsi di iniziazione,
gestiti da appassionati, studiosi, scienziati. Il 15 agosto, dalle
21,30, appuntamento sull’altipiano di Sardières-Sollières a 1500 metri
di quota (si arriva comodamente in auto) per la Nuit des Étoiles
Filantes, con letture e spiegazioni, materiale per i bambini e,
soprattutto, osservazione commentata del cielo, solcato dalle strisce
cadenti. In mezzo alla natura, circondati da boschi e montagne, la
magia della notte e del cielo sono uno spettacolo grandioso. Altra
proposta è quella del Monte Generoso (Ticino, Svizzera). Una montagna
di 1704 metri al confine con l’Italia, che permette di guardare sulle
regioni intorno, dal sottostante lago di Lugano agli altri laghi
intorno, a Ovest verso le Alpi valdostane e a Sud verso gli Appennini.
Si raggiunge con un trenino a cremagliera, in 40 minuti da Capolago
(Mendrisio). Il Gruppo Insubrico di Astronomia, che utilizza
l’Osservatorio Monte Generoso, aperto da 15 anni, propone serate di
studio e osservazione, un Sentiero dei Pianeti che illustra il Sistema
Solare in scala 1:10 miliardi, una meridiana. Sabato 11 agosto ci sarà
una serata speciale per l’osservazione delle stelle cadenti. Se il
cielo a Sud è illuminato per la presenza delle città padane (comunque
spettacolari), quello a Nord è sgombro da inquinamento luminoso. Da
notare che in vetta c’è un ristorante panoramico, e che gli orari della
ferrovia sono dalle 9,20 alle 19,15 per la salita e fino alle 23,15 per
la discesa. In Italia ci sono moltissime iniziative legate alle Stelle
di San Lorenzo. Per tutte, Calici di Stelle , che il Movimento Turismo
del Vino organizza in più di 300 cantine associate e piazze delle Città
del Vino. Non si tratta solo di degustazioni, piacevoli con il naso
all’insù per seguire le meteoriti, ma di visite notturne, di programmi
musicali, di trekking urbani, di spettacoli all’insegna delle lacrime
del santo. Segnaliamo Ghemme, in provincia di Novara, Città del Vino
tra le colline, con un magnifico ricetto. Venerdì 10 agosto dalle 21
alle 24, al Castello Cavenago (navetta gratuita dal centro) si
mescolerà allegramente il nebbiolo Alto Piemonte di una ventina di
aziende e i prodotti delle colline novaresi con lo sguardo attento al
cielo, anche sotto la guida di esperti dell’osservatorio di Suno.
Valerio Griffa
www3.lastampa.it