ROMA — L’operazione restauro del Colosseo
come simbolo di un’Italia che non si arrende alla crisi e anzi ritrova
l’orgoglio delle radici. Lorenzo Ornaghi, ministro per i Beni
culturali: «Col restauro dell’Anfiteatro Flavio cerchiamo di disegnare
il Paese di domani, all’insegna della cultura come elemento principale
di un diverso modello di sviluppo». Gianni Alemanno, sindaco di Roma:
«Una sfida esemplare, dobbiamo trasformare il Colosseo da splendida
rovina a un punto focale per Roma e per il Paese, il restauro sarà un
esempio per l’Italia di ciò che è il mecenatismo». Diego Della Valle,
imprenditore, protagonista di un’operazione da 25 milioni di euro:
«Siamo un gruppo italiano che vive di made in Italy, di stile di vita
italiano. Quando abbiamo visto che serviva un intervento forte per uno
dei simboli dell’Italia nel mondo, abbiamo riflettuto pochissimo e
abbiamo deciso di farlo con grandissimo piacere, come gruppo e come
famiglia». Superati gli ostacoli burocratici, i ricorsi, le incertezze
(e le mille silenziose resistenze), parte il restauro del Colosseo. Lo
hanno annunciato ieri insieme Ornaghi, Alemanno e Della Valle di fronte
alla stampa italiana e internazionale.
I dati tecnici. Apertura del cantiere nel prossimo dicembre per avviare
il restauro sulle prime quattro arcate del monumento con sostituzione
delle cancellate al primo livello. Nel primo appalto, già aggiudicato
alla ditta romana Gherardi, il costo sarà di 6 milioni 613 mila euro
con un ribasso del 25,8% rispetto al preventivo di 8.3 milioni (il
risparmio verrà investito in altri interventi). Compressione anche dei
giorni lavorativi (saranno 915 rispetto ai 1095 stimati).
Consegna dei lavori nel giugno 2015: restauro dei prospetti,
consolidamenti, pulitura degli esterni con acqua nebulizzata,
stuccature, trattamenti degli elementi metallici.
Seconda fase e secondo appalto: progettazione ed esecuzione del Centro
Servizi-biglietteria-merchandising per il circuito
Colosseo-Palatino-Fori Imperiali nel terrapieno tra via Celio Vibenna e
piazza del Colosseo, consegna tra la metà e la fine del 2015. Costo:
4milioni 317 mila euro. Infine terzo appalto (è ancora in corso la
redazione del progetto) per il restauro interno e degli ipogei, cioè
delle aree sotterranee (se ne recupereranno i due terzi). Consegna
probabile del lavori, fine 2016. Le ultime due gare di appalto a marzo
2013.
Come ha spiegato la sovrintendente ai Beni Archeologici di Roma
Mariarosaria Barbera, «durante i lavori il Colosseo rimarrà aperto
regolarmente al pubblico che non avrà svantaggi. Alla fine del restauro
la superficie visitabile sarà aumentata del 25%».
Smentito ogni clamoroso allarme sulla «pendenza» del Colosseo. Di nuovo
Barbera: «In fondamenta di 13 metri, dislivelli di pochi centimetri
sono fisiologici e comunque monitorati». Altri particolari: nel Centro
servizi non apparirà il marchio sponsor del restauro.
Lo ha spiegato Diego Della Valle (accompagnato dallo staff e dal figlio
Emanuele): «Abbiamo reso disponibile il budget chiedendo e pretendendo
che non ci fosse alcuna operazione di ritorno aziendale, perché il
monumento appartiene agli italiani e riteniamo assurdo che qualcuno
possa imbrattare un monumento simile. Lo sfruttamento del marchio è
pura fantasia. Avremo solo il permesso di stampare un piccolo Colosseo
sulla carta intestata della onlus "Amici del Colosseo" che farà
conoscere l’iniziativa nel mondo, cercando di attirare altri fondi per
operazioni simili».
L’associazione dei consumatori Codacons ha presentato ricorso al
Consiglio di Stato contro la decisione del Tar di dare via libera ai
lavori. Ma l’azione non avrà conseguenze pratiche, come ha spiegato
ancora la sovrintendente Barbera: «Il diritto italiano, e anche il
buonsenso, prevedono che dopo il primo grado di giudizio già espresso i
lavori possono andare avanti». Il sindaco Alemanno ha annunciato un
intervento sulla viabilità intorno al Colosseo: non una completa
pedonalizzazione ma una deviazione dei flussi provenienti dai Fori
Imperiali verso Colle Oppio per evitare che l’Anfiteatro Flavio resti
in futuro l’immensa rotatoria spartitraffico che oggi di fatto è:
«L’attuazione del piano traffico è legata anche alle infrastrutture
della Metro C».
Presto si conosceranno, ha spiegato Alemanno, i risultati della
commissione congiunta ministero dei Beni culturali-Campidoglio sul
decoro urbano (bancarelle, occupazioni di spazi pubblici) che dovrebbe
finalmente esprimere una normativa a prova di ricorsi. Appuntamento
alla fine del 2016, solo allora sarà possibile un bilancio definitivo.
Paolo Conti
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