Solitamente i
precari della scuola lamentano una situazione di perdurante disagio
dovuta al loro status, ma mai prima d'ora erano stati oggetto di una
rapina di massa, che poi colpisce nemmeno tutto l'universo precario
dell'insegnamento italiano, bensì solo un determinato segmento e per
giunta quello più debole. Tutti quei supplenti annuali che hanno
terminato il loro incarico lo scorso 30 giugno, e tutti i loro colleghi
saltuari che hanno lavorato per periodi più o meno brevi durante lo
scorso anno scolastico, pur avendo maturato dei giorni di ferie che gli
insegnanti non possono effettuare durante i periodi di scuola in quanto
ci sono gli studenti, e che in quanto precari non possono svolgere in
estate perché vengono licenziati, non si vedranno riconoscere il
pagamento per quei giorni in cui non hanno potuto godere delle ferie.
Solitamente questi compensi venivano corrisposti in settembre, ma il
Ministero dell'Economia nei confronti dei precari della scuola il
decreto legge sulla speding review con effetto reatroattivo, in pratica
nonostante abbiano lavorato dei giorni in cui teoricamente dovevano
andare in ferie non li si paga. Una sorta di rapina alla quale nemmeno
durante i lavori parlamentari di conversione in legge del decreto, si è
voluta mettere una pezza, un emendamento correttivo è stato respinto in
commissione bilancio al Senato. Se la norma rimanesse così com'è, ci
saranno grossi problemi anche per il futuro, sei docenti precari devono
andare in ferie nel corso dell'anno scolastico, le scuole come faranno?
Ci vorranno i supplenti dei supplenti? Il Ministro dell'economia
Vittorio Grilli da chi viene consigliato?
Salvatore Pizzo
corrierediaversaegiugliano.it