Sempre peggio. Il serial
delle istruzioni Imu prodotte dall'amministrazione finanziaria si è
arricchito ieri di due nuovi capitoli, che però si accordano a fatica
tra loro e con quello scritto giovedì. Per tentare di fare un po'
d'ordine, è utile percorrere le ultime tappe della vicenda.
Ieri l'agenzia delle Entrate ha varato il nuovo modello F24
«semplificato», che dal 1° giugno sostituirà il vecchio modello
«predeterminato» e che servirà ad «agevolare i contribuenti che devono
pagare e compensare le imposte erariali, regionali e degli enti locali,
compresa l'Imu». Il problema si nasconde nell'ultima riga delle
istruzioni, dove si spiega che lo spazio relativo alla rateazione andrà
compilato «solo se l'Amministrazione finanziaria fornisce le relative
istruzioni, ad esempio con circolari o risoluzioni». Chi è appassionato
del serial, che riguarda tutti i contribuenti attesi entro il 18 giugno
al pagamento dell'acconto sull'abitazione principale, ricorderà
l'allarme lanciato giovedì dai Caf, perché i sistemi operativi delle
banche e delle poste "rifiutavano" i modelli F24 senza indicazione del
numero di rate. Un bel pasticcio, dal momento che nelle scorse
settimane i Caf avevano consegnato a dipendenti e pensionati 1,5
milioni di deleghe di pagamento, tutte senza numero di rate. Da qui il
comunicato delle Entrate di giovedì sera, che ha precisato la necessità
di compilare la casella, dando però disposizione di accettare anche i
modelli già compilati senza l'indicazione delle rate. Dopodiché, ieri è
arrivato un comunicato del dipartimento Finanze, in cui si dice in modo
tranchant che «il contribuente deve compilare il campo rateazione», e
si indicano i codici da scrivere (si vedano gli esempi qui sotto).
Riassumiamo. La domanda è semplice: dal momento che l'acconto
sull'abitazione principale si può pagare in una sola rata (giugno) o in
due rate (giugno e settembre), il contribuente deve indicare la propria
scelta nel modello F24? Le risposte sono articolate. Entrate (versione
del 16 aprile, nelle istruzioni al modello F24): no. Entrate/2
(versione di giovedì): sì, con l'eccezione di chi ha già preparato il
modello senza compilare quel campo. Entrate/3 (versione di venerdì):
no, fino a quando l'amministrazione finanziaria non fornirà «le
relative istruzioni, ad esempio con circolari o risoluzioni». Finanze
(in un comunicato di ieri, non in una circolare o in una risoluzione):
sì. Anche se la prima versione delle slide diffuse venerdì scorso dalle
Finanze con la circolare 3/DF lasciava in bianco il dato.
Quindi? Puntando alla sostanza, la strada più sicura passa dalla
compilazione del campo, indicando «0101» se si sceglie di pagare
l'intero acconto a giugno o «0102» se invece si preferisce presentarsi
alla cassa a giugno e a settembre. Fermo restando che chi l'avesse già
compilato prima di giovedì potrà comunque presentare l'F24 senza il
numero delle rate (come poi si possa individuare la data di
compilazione, resta un mistero).
Il cortocircuito, comunque, nasce dall'esigenza di risolvere in corsa
un problema nato in Parlamento, quando si decise di "correggere" la
norma originaria prevedendo per il solo 2012 la possibilità di
dilazionare in due tranche l'acconto sull'abitazione principale. Una
scelta dettata da ragioni politiche ma di scarso senso economico, visto
che a conti fatti l'acconto in due rate costa di più di quello in
soluzione unica (66% invece di 50%). Nel caos dei moduli, comunque,
calcolare il gettito complessivo dell'Imu dall'acconto di giugno rimane
un esercizio più divinatorio che matematico.
Cristiano
Dell'Oste e Gianni Trovati
www.ilsole24ore.com