MILANO - Fermo restando
che «quello dei dipendenti pubblici non è un mercato, perché ha regole
diverse» l'auspicio del ministro del Lavoro Elsa Fornero è che
«qualcosa di simile a ciò che abbiamo fatto per i dipendenti privati,
relativamente alla possibilità di licenziare, sia inserito nella delega
per i dipendenti pubblici».
LA DELEGA - Il ministro Fornero ha ricordato infatti che il ministro
della Funzione pubblica Patroni Griffi ha questa delega. «Siamo in
contatto, stiamo lavorando insieme. Non vogliamo difformità di
trattamento». «Non è possibile - ha poi concluso il ministro - che noi
diciamo certe cose sul settore privato e poi non le applichiamo nel
pubblico». Non si è fatta attendere la replica del ministro Patroni
Griffi: «Il tema dei licenziamenti degli statali è già previsto nel
testo predisposto per la legge delega. A questo punto ritengo sia
opportuno approfondire alcuni aspetti tecnici in Consiglio dei
Ministri».
SPESA PUBBLICA - La possibilità di applicare le nuove norme sul
licenziamento anche al settore pubblico potrebbe arrivare però in un
momento in cui le risorse disponibili per la pubblica amministrazione
sono in forte diminuzione. «La spending review sarà tostissima» ha
assicurato il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, che ha aggiunto: «ci
sarà un taglio fortissimo sulla spesa pubblica improduttiva e sugli
sprechi».
SINDACATI SUGLI SCUDI - Le dichiarazioni del ministro Fornero sulla
possibilità di licenziare nel pubblico impiego come nel privato sono
«davvero inopportune e fuorvianti». Lo affermano Giovanni Faverin (Cisl
Fp) e Francesco Scrima (Cisl Scuola) commentando in una nota. Fornero,
infatti, secondo i sindacalisti «con fervore degno di miglior causa si
augura di veder crescere la possibilità di licenziare i lavoratori
pubblici». «Inopportune perchè intervengono a pochi giorni dalla
positiva conclusione di un'intesa fra il governo e i sindacati, avente
per obiettivo proprio la crescita di qualità dei pubblici servizi,
mettendo al centro produttività e merito».
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