La tragedia di
Brindisi e la morte della giovane Melissa Bassi ha
determinato un forte scossone di paura e di tensione, ma nel contempo
risvegliato la coscienza civica degli studenti ed ha sollecitato una
maggiore attenzione all’educazione alla legalità. Il Ministro Profumo
ha indirizzato una lettera agli studenti per dare coraggio ed infondere
fiducia e man mano che si delineano le cause e gli autori
dell’attentato si consolida sempre più la necessità che la scuola
riprenda il suo compito educativo e non solo nelle discipline
scolastiche ma nel recupero dell’Educazione alla “Cittadinanza e
Costituzione”. Considerato un progetto e non una materia di studio,
l’insegnamento dell’Educazione civica occupa uno spazio marginale e
ridotto, legato spesso ad una specifica sensibilità di alcuni docenti e
non coinvolge in tal modo tutti gli studenti, non diventa
“progetto di scuola”.
Al di là della nomenclatura, quando alcuni anni fa si è
tentato di ripristinare l’ora di Educazione civica, come ora di
lezione, autonoma, obbligatoria e come disciplina con votazione nella
pagella, si era recuperato uno spazio scolastico di
insegnamento-apprendimento ben definito e codificato. Sembrava
una bella battaglia vinta, dopo tanti anni di
apparente “trasversalità” dell’insegnamento civico, ma di fatto
considerata la disciplina “cenerentola” e lasciata alla buona volontà
di alcuni docenti particolarmente sensibili, come avviene ancora
oggi con il progetto legalità che occupa alcuni ritagli del tempo
scuola, “benevolmente concessi” dai docenti disciplinaristi.
Nell’impianto organizzativo delle trenta ore di lezioni per la scuola
secondaria di primo grado, avanzava infatti un’ora che veniva
destinata all’Educazione civica e la collocazione oraria e la connessa
valutazione periodica e finale aveva restituito dignità e valenza
all’educazione civica, anche se denominata: ”cittadinanza e
costituzione”.
In seguito le successive direttive ministeriali hanno modificato
la lodevole e fruttuosa iniziativa sperimentata per alcuni anni e la
trentesima ora è stata destinato come ora di: “approfondimento
linguistico”. Spesso quest’ora aggiuntiva viene assegnata a docente
esterno alla classe , quando il docente titolare della cattedra
di Italiano, Storia e Geografia completa la cattedra in due
classi e raggiunge le 18 ore di insegnamento e quindi
risulta anche poco produttiva e di scarsa efficacia anche
per il dichiarato “approfondimento linguistico”
Perché non restituire la dignità di disciplina all’Educazione civica in
tutte le scuole assegnando un’ora settimanale o secondo i principi
della didattica modulare due moduli di 15 ore annue per tutte le
classi in ogni ordine e grado?.
L’educazione civica non è sostituibile , né incorporabile alle
ore di storia, fra l’altro diminuite e condensate in “geostoria”, né
tanto meno alle ore di “Diritto” come avviene solo in alcuni
istituti di secondo grado.
Si chiede al Ministro che ha dichiarato: “Nei prossimi giorni
lavorerò ad iniziative in questo senso” che venga ridisegnata come
“materia scolastica”, con contenuti e programmi, valutazioni e voti e
tutto ciò di certo produrrà il beneficio che raggiunge e coinvolge
tutti gli studenti e non solo i ragazzi più sensibili che aderiscono al
progetto, realizzato a volte di pomeriggio come progetto PON
“legaleali”.
Se vogliamo essere vicini all’Europa occorre definire e codificare i
tempi di tale insegnamento e renderlo visibile nel processo
formativo dello studente, come avviene negli altri Paesi europei.
“La scarsa preparazione in diritto, economia, funzionamento delle
istituzioni e temi politici conditi dallo scarso senso civico dei
nostri ragazzi devono essere un monito e una spinta a provvedere a
sopperire rapidamente a queste problematiche, afferma Alessandro
Bertoldi di VIS studentesca-PdL.
Trovi il Ministero la soluzione migliore, ma è importante che ciò
avvenga e la prematura morte della giovane Melissa produce un
nuovo seme di legalità e di impegno civile, che la scuola ha il dovere
di compiere in maniera istituzionale e continuativa.
Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it