Lettere in redazione,
Gentile Aetnanet, siamo un folto numero d’insegnanti precari di
sostegno. Avendo letto ed esaminato attentamente il decreto n. 7 del
16/04/2012, ognuno di noi ha espresso le proprie riflessioni e i
quesiti che sono nati, dal confronto e dal dialogo tra noi, sono
molteplici:
1. Di cosa si occuperanno i docenti
di sostegno precari che hanno costruito, anno dopo anno, la loro
carriera d’insegnante, attraverso studi per conseguire una laurea, più
abilitazioni, master e corso di specializzazione per le attività di
sostegno (il tutto rigorosamente e profumatamente pagato)?
2. Il MIUR sta pensando a come
riconvertire oltre 10.000 docenti di sostegno precari, in altra
attività lavorativa?
3. Il governo tecnico, così esperto
nel far quadrare i conti, ha mai pensato che licenziando migliaia di
precari, gli stessi non potranno più spendere un centesimo? Come si
auspica, il governo, che il denaro circoli, nella nostra martoriata
nazione, se i comuni cittadini precari si vedranno svuotate le tasche?
4. Come può il governo decantare
crescita economia italiana, se non investe nell’istruzione e
agisce solo incrementando tagli vergognosi?
5. Come può, il MIUR, non
considerare l’offerta formativa che i docenti di sostegno precari
STORICI hanno reso, e continuano a tutt’oggi a rendere, nei confronti
dei diversamente abili?
6. Come può il Miur affidare
l’istruzione, ai diversamente abili, a docenti curriculari (esperti
nella loro disciplina ma non nel sostegno) già con la formazione di
sole 120 ore ( 1°modulo) e senza che quest’ultimi abbiano maturato una
esperienza decennale o ventennale come quella dei precari del sostegno?
7. Quale fine ha fatto il denaro
speso da migliaia e migliaia di docenti abilitati e specializzati nel
sostegno, attraverso le siss, tanto da dover eliminare il
precariato del sostegno?
8. Quale fine ha fatto il denaro
pubblico risparmiato attraverso i tagli indiscriminati della precedente
riforma Gelmini?
9. Come pensa il MIUR di poter
finanziare i corsi di riconversione del personale in esubero, in
sostegno, se non ha un centesimo (o li ha solo per i privilegi, le
campagne elettorali, i super stipendi, pensioni a vita con una sola
legislatura)?
10. Perché il MIUR attiva i TFA se esiste già un
consistente numero di docenti soprannumerari, incrementando
ulteriormente il precariato?
11. Come può il MIUR garantire l’occupazione ai neo
abilitati attraverso i TFA, se vi è già un esubero di docenti a tempo
indeterminato?
12. Come può il MIUR attivare i TFA per quelle classi di
concorso dove non è previsto, al momento attuale, alcuno
scorrimento di graduatoria?
13. Come può il sotto segretario Rossi Doria affermare,
nella data 12/04/2012, che nessun corso di riconversione nel sostegno è
pianificato, per poi emanare, soltanto 4 giorni dopo, il decreto n.7?
Ci rivolgiamo ai signori del ministero della pubblica istruzione ed
affermiamo, con determinazione, che non si può parlare di esuberi
nella scuola (principale fonte d’istruzione) senza considerare gli
esuberi di tutti i personaggi, dalle svariate cariche, che occupano i
ministeri e che hanno contribuito ad incrementare la povertà.
Noi, docenti precari di sostegno, ci fermiamo, per ora, alla domanda n.
13, speranzosi che questo numero possa portarci fortuna, dato che, nei
giorni nostri, non si può + certo parlare di “meritocrazia”; ma
soltanto di UNA GRAN FORTUNA. Che Dio ci aiuti e che ci faccia
giustizia.
I Docenti Precari di Sostegno