Il Comitato per la tutela della 296 continua a rimanere
allibito per
la gestione della questione degli esuberi.
Ricordiamo le parole di Rossi Doria in Parlamento durante
un'interpellanza parlamentare del 12/04/2012:
"Con riferimento ai corsi di riconversione, si precisa che NESSUN
CORSO di riconversione professionale sul sostegno è partito, né, per
ora, è stato pianificato." Se usiamo correttamente la lingua italiana e
leggiamo la frase 'NESSUN
CORSO di riconversione professionale sul sostegno è partito', non ci
vuole molto per far notare che Il
termine NESSUNO dovrebbe avere un significato ben preciso, come mai
Rossi Doria usa allora l'aggettivo NESSUNO quando al MIUR vi era
l'intenzione di partorire, niente
meno, un TFA studiato appositamente per i soli esuberi?
A noi risultava, inoltre, che i TFA sul sostegno non sarebbero stati
attivati da subito, come mai scopriamo che il MIUR ne ha addirittura,
di fretta e furia, organizzato uno per i soli esuberi?
Che Rossi Doria ora sostenga che il corso sia facoltativo non risolve
un bel nulla e di fatto riporta la situazione allo stadio di gennaio
scorso quando tutti lamentavamo il fatto che il sostegno venisse
trattato dal MIUR al pari di un "Ricettacolo-Riciclaggio".
Tra le altre cose, ci pare che Rossi Doria, malgrado voglia correre
'ai ripari', sostenendo, appunto, che il corso sarà facoltativo, non
abbia
specificato cosa accadrà ai soprannumerari che decidessero, appunto,
di non farlo!
Detto questo, come minimo, chiediamo che venga presa in seria
considerazione la proposta che abbiamo avanzato lo scorso gennaio
ovvero di ribadire quanto si voleva porre sin dalla fine degli anni
'70: una disposizione che stabilisca che per accedere alla
specializzazione di
insegnamento nell'ambito del sostegno, come requisito indispensabile,
oltre all'abilitazione, sia necessario anche il possesso di una
LAUREA.
D'altronde, ribadiamo, che la specializzazione sul sostegno figura
appunto tra i corsi 'Post lauream'.
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