Ampliamento del tempo pieno, immissione in ruolo sui posti vacanti, maggiore attenzione per gli alunni disabili, sicurezza degli edifici delle 235 scuole catanesi.
Sono i temi su cui si batterà la rappresentanza sindacale della Cisl Scuola che ieri si è riunita in assemblea nel Circolo didattico «Pizzigoni» per dibattere della contrattazione d’Istituto, occasione di confronto e di tutela degli interessi della scuola e dei lavoratori. Erano presenti Pippo Denaro, segretario generale Cisl Scuola Catania, che ha tenuto la relazione introduttiva, Alfio Giulio, segretario generale della Cisl etnea e Gaetano Marziano, segretario territoriale Cisl con delega alla Scuola. In apertura Denaro, sul rinnovo delle Rsu, si è soffermato sull’ottimo risultato elettorale ottenuto dalla Cisl Scuola, che a livello nazionale ha guadagnato oltre un punto percentuale rispetto alla precedente tornata del 2006. Denaro ha sottolineato ancora il dato positivo partecipativo degli elettori che è stato dell’oltre l’80 per cento, il rafforzamento dei sindacati confederali e la battuta di arresto di tutte le altre sigle. «Riguardo agli attacchi al pubblico impiego e alla scuola – ha sottolineato Denaro – il lavoro pubblico, ben gestito e opportunamente valorizzato, può essere una risorsa decisiva per rilanciare le prospettive di crescita e sviluppo per l’intero Paese. In questi anni difficili, la Cisl ha sempre cercato di puntare ai risultati possibili. Nella scuola, la Cisl è riuscita a ottenere la stabilizzazione di 67mila lavoratori precari». Nei loro interventi, Giulio e Marziano hanno sottolineato l’importanza di investire nella scuola, nell’educazione e nella cultura per creare le basi di uno sviluppo concreto della società italiana e, in particolare, di quella meridionale. «Investimenti – hanno puntualizzato – che vanno di pari passo alla forte riduzione degli sprechi, dell’inefficienza, della cattiva spesa pubblica, degli abnormi costi degli assetti istituzionali e della politica, che vadano nella direzione di salvaguardare, con la riorganizzazione della pubblica amministrazione, la buona spesa pubblica, nei settori dell’istruzione, della sanità, della tutela e dell’assistenza sociale in particolare per la non autosufficienza».
(Da "LaSicilia" del 20 aprile 2012)
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