Salvatore C.
Trovato è ordinario di Linguistica generale nella Facoltà di Lettere e
Filosofia dell'Università di Catania. Si occupa particolarmente di
lessicografia e lessicologia dialettali, toponomastica,
interlinguistica, minoranze linguistiche. La Sicilia è il suo
privilegiato campo di osservazione. Per quel che riguarda la
lessicografia ha portato a compimento il grande Vocabolario siciliano
(5 volumi pubblicati dal Centro di studi filologici e linguistici
siciliani, 1977-2002) fondato da Giorgio Piccitto e dirige il «Progetto
Galloitalici». Nel campo della toponomastica ha pubblicato numerosi
contributi, alcuni dei quali raccolti in volume (Saggi di toponomastica
nicosiana, Nicosia 1997). Da ricordare anche, tra i suoi saggi, I
dialetti galloitalici della Sicilia, contenuto nel «Lexicon der
Romanistischen Linguistik», Tübingen 1998 e Sicilia [linguistica], nel
volume «I dialetti italiani. Storia Struttura Uso», Torino 2002.
Importante evento culturale alla libreria Cavallotto di Catania, per la
presentazione dell’ultima fatica del noto linguista Salvatore Carmelo
Trovato che ha presentato in una sala stipata da un grande pubblico di
cultori, appassionati e comuni lettori (presenti, anche, importanti
firme dell’ateneo) il suo più recente libro “ITALIANO regionale:
letteraratura, traduzione in Pirandello, D’Arrigo, Consolo, Occhiato”
frutto come ha ricordato la presentatrice prof Rosalba Galvagno
di anni di ricerche e di studio certosino,come si addice a chi si
dedica a questa disciplina, rigorosa e difficile.La conferenza, seguita
da un pubblico attento e interessato, ha avuto un andamento ora
dialogico, ora trattatistico da parte sia dell’autore che da parte
della relatrice che con un sapiente gioco tra le parti, alternandosi
continuamente hanno cercato in tanti i modi di fare entrare i presenti
nel mondo della linguistica e della glottolinguistica. Il prof.re
Trovato, ricorda, che il suo libro parla di S. D’Arrigo, L. Pirandello,
Consolo e Occhiato, visti sotto l’aspetto di una particolare
ottica che non quello del critico letterario o dell’estetica,ma
di quella del linguista particolarmente attento alla relazioni tra gli
idiomi e tra gli idiomi e i dialetti.Egli sottolinea l’importanza del
linguaggio e delle lingue, ricorda che sono materia viva e che come
tali vanno trattate,menziona l’esempio dei grandi maestri nel suo
cammino di studi e la necessità dell’utilizzo di un metodo
scientifico che deve bandire in questo tipo di lavoro l’improvvisazione
e il pressappochismo. Pressato, anche dalla prof.sa Calcagno, l’autore
ricorda l’importanza della ricerca sul campo(contesto linguistico),
dell’elaborazione culturale dei contenuti linguistici e il ruolo
fondamentale dei contatti diretti e indiretti, quando è stato
possibile, con gli stessi scrittori citati che hanno reso ancora più
stimolante il suo lavoro. La conferenza è durata a lungo ed è stata,
considerati i tanti interventi, molta apprezzata. Particolarmente
significativo, per il suo taglio dialettico,quello finale del prof.re
Sgroi.
lagana.filippo@email.it