Ariano Irpino -
Storica sentenza sull'illegittimità dei contratti a termine (anche se
occorrerà verificare se la nuova riforma del lavoro non ne cancellerà
gli effetti per gli altri lavoratori). Assunta nella scuola come
precaria dal 2007 si vedrà ricostruire la carriera per essere inserita
nel giusto scaglione contributivo: e sarà risarcita con
30mila euro. Così, mentre il Governo si appresta a riformare il
mercato del lavoro - con risultati da verificare - il Codacons ottiene «un'altra storica» sentenza che
riconosce i diritti dei lavoratori precari e condanna l'illegittimità
dei contratti a termine. La forma del contratto a termine non è
destinata a scomparire. Presso il tribunale di Ariano Irpino
un'insegnante assistita dall'associazione, dopo aver sottoscritto
contratti a termine dal 2007 ad oggi, si è vista ricostruire la
carriera ai fini dell'inserimento nel corretto scaglione retributivo e
assegnare oltre 30.000 euro come risarcimento danni e differenze
retributive maturate.
La sentenza, spiega il Codacons, «è fondamentale anche per le
argomentazioni con cui avalla le tesi portate avanti dalla nostra
associazione. Innanzitutto, riguardo all'illegittimo uso dei contratti
a termine, il Giudice Mariella Ianniciello sancisce «che ai fini della
validità del singolo contratto, risulti, in forma scritta ad
substantiam la specificazione delle esigenze temporanee, che
costituiscono la causale giustificatrice dell'apposizione del termine;
tanto è richiesto a pena di nullità della clausola appositiva del
termine».
Pertanto «tutti i contratti menzionati in causa debbono essere
considerati illegittimi. Inoltre il conferimento delle supplenze
annuali al personale docente ed al personale amministrativo può essere
disposto soltanto per la copertura di posti effettivamente vacanti».
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