Milano: Se
una scuola superiore si misura dalla performance universitaria dei suoi
diplomati, prendere nota. C'è una classifica appena confezionata da
consultare e valutare. Per compilarla sono stati «pesati» migliaia di
studenti diplomati nelle scuole lombarde e iscritti agli atenei di
tutto il Paese. Sono stati presi tempi, voti e crediti, per ricostruire
la carriera del loro primo anno di università. Perché, è questa la tesi
dei ricercatori, chi parte bene ha avuto buone basi. I risultati degli
universitari come prova qualità dell'istituto che hanno frequentato:
così la Fondazione Giovanni Agnelli ha stilato la sua classifica delle
migliori scuole statali e paritarie.
LA CLASSIFICA - Un elenco di 453 nomi, fra licei e tecnici, esclusi
dalla ricerca soltanto i professionali (che preparano anche ad un
ingresso diretto nel mondo del lavoro). Si apre con un piccolo istituto
gestito dalle suore a Desio e si chiude con un'altra scuola tecnica
privata di Busto Arsizio, passando per istituti e licei storici delle
grandi città e piccoli diplomifici. Con qualche sorpresa, come due
storici licei classici milanesi, Manzoni e Parini, che non si piazzano
nel gruppo dei primi cinquanta. E molti spunti che saranno occasione di
confronto. C'è la partita licei-tecnici, che finisce ex aequo. Basta
guardare la top ten, una coabitazione in perfetta parità. Dimostra che
non c'è un'istruzione di serie B e che il liceo non è il percorso
obbligato per l'università.
LA PROVINCIA - E c'è la rivincita delle scuole di provincia che
scavalcano prestigiosi istituti delle metropoli, con Milano che occupa
(solo?) tre delle prime venti posizioni e piazza in alto il liceo
scientifico Volta, che è sempre una certezza ma arriva dopo scuole di
Desio, Lecco, Merate, Mantova e Busto Arsizio. Anche la prima in
classifica non è un maxi istituto di città. È una paritario di Desio,
la «Paola di Rosa», che sul web si presenta come una «comunità educante
di genitori, docenti, educatori e suore. Al servizio dell'educazione
dei giovani dal 1896». L'istituto tecnico delle suore ha diplomato
generazioni di ragionieri, ma quelli «misurati» dalla Fondazione
Agnelli, tutti iscritti a Economia e commercio in Cattolica, sono stati
gli ultimi.
DESIO - La scuola modello di Desio all'indirizzo tecnico ha dovuto
rinunciare, continua nella missione formativa soltanto con elementari,
medie e un professionale: «Qualche anno fa ci siamo arresi al calo
delle iscrizioni, avevamo classi da dieci alunni - racconta suor Alice
-. Le famiglie ci chiedevano il liceo o la scuola professionale e il
collegio ospitava già quella triennale della Regione, che è gratuita e
adesso offre anche quarto e quinto anno. Li portano loro i nostri
studenti all'università». I bei voti dati e presi dalla scuola
paritaria prima in classifica sono però in controtendenza rispetto al
bilancio finale dell'indagine.
LE «PRIVATE » - Gli autori parlano di «performance deludente delle
scuole non statali». Nella parte alta della classifica, prime venti
posizioni, di paritarie ce ne sono due e per trovarne altre due bisogna
scendere fino alla scuola numero cinquanta. I licei statali stravincono
e lasciano indietro i diplomifici ma anche scuole e collegi prestigiosi
e ultracentenari, compresi San Carlo, Marcelline e Orsoline. Una
possibile spiegazione, la fornisce il direttore dell'Ufficio scolastico
regionale, Giuseppe Colosio: «Ci sono ottime scuole paritarie, compresi
molti istituti religiosi, che preparano studenti per le migliori
università straniere, questi ragazzi però non sono stati valutati
quindi le loro scuole risultano penalizzate». «È un limite di
quest'indagine - sostiene il dirigente dell'Usr - . E anche valutare un
istituto sulla base dei voti delle matricole è un po' un'acrobazia».
Però, «è giusto promuovere il tema della valutazione. E gli spunti
della ricerca sono interessanti. Noi faremo le nostre riflessioni».
L'INDAGINE - «Fornire nuovi elementi a chi decide le politiche della
scuola era uno degli obiettivi», hanno spiegato gli autori. Ma
l'indagine è destinata anche alle scuole. E soprattutto è stata pensata
per studenti e famiglie, «che troveranno uno strumento di orientamento
per la scelta delle superiori». Due le classifiche disponibili. «La
prima isola il solo contributo della scuola nella preparazione dello
studente - dice Marco Gioannini, nel team dei ricercatori -. Il ranking
finale invece prende in considerazione anche fattori esterni come le
caratteristiche dei ragazzi, il contesto del territorio e la
provenienza socio culturale di chi frequenta la scuola». E nel misurare
il successo delle matricole (basandosi su profitto e velocità) è stato
considerato che non tutti gli atenei e non tutti gli indirizzi di studi
hanno la stessa complessità, e che ci sono atenei più o meno generosi.
IL CAMPIONE - Gli studenti lombardi osservati nell'indagine sono 65
mila e ormai saranno laureati perché la ricerca è stata svolta sui dati
dell'Anagrafe nazionale studenti universitari e quelli più recenti sono
del 2007/2008 e dell'anno accademico successivo. La classifica si
riferisce quindi all'offerta delle scuole nel 2006. Non è una
fotografia scattata oggi. «Ma - sostengono gli autori - è un valido
esercizio di valutazione».
Federica
Cavadini - milano.corriere.it