L’accordo sancito il 16/12/2010 in conferenza unificata Stato-Regioni prevede l’ ampliamento e la differenziazione dei percorsi e degli interventi didattici/educativi in rapporto alle esigenze e alle specificità territoriali, per assicurare il diritto degli studenti in possesso del titolo conclusivo del primo ciclo di accedere ai percorsi del secondo ciclo sia nell’istruzione secondaria superiore sia in quelli del sistema di IeFP. Tutto ciò in rapporto ai fabbisogni professionali ed alle specifiche connotazioni del mercato del lavoro , prevenendo e contrastando la dispersione scolastica e formativa assicurando anche la reversibilità delle scelte degli studenti;
Gran parte delle Regioni hanno preferito la Tipologia A – Offerta sussidiaria integrativa. A tal fine, nell’ambito del Piano dell’offerta formativa, i competenti dei Consigli di Classe, attraverso il Collegio Docenti, devono organizzare i curricoli, nella loro autonomia, in modo da consentire, agli studenti interessati, la contemporanea prosecuzione dei percorsi quinquennali utilizzando le quote di autonomia e di flessibilità di cui all’articolo 5, comma 3, lettere a) e c) del D.P.R. n. 87/2010 personalizzando i percorsi in rapporto alla categoria di studenti e alle esigenze formative del mondo di lavoro.
Ogni scelta, quindi, deve partire dalla definizione di una rinnovata missione per gli istituti professionali, come soggetti di innovazione che sanno interpretare i bisogni formativi delle giovani generazioni e possono coniugarli con lo sviluppo delle imprese e del territorio a cui sono strettamente connessi.
Il sistema di Istruzione e Formazione Professionale deve concorrere, integrando percorsi e iniziative, fornendo le professionalità necessarie allo sviluppo delle imprese e dei territori.
Pertanto il CONITP
chiede ai Dirigenti Scolastici e ai Docenti delle scuole
secondarie di II grado
di assolvere a tale disciplina accogliendo la sfida di costruire,
accanto a percorsi in
cui è prevalente la didattica deduttiva, anche percorsi mirati all’apprendimento del
“ Mestiere” attraverso il potenziamento delle attività di laboratorio ,
utilizzando
le quote di autonomia e flessibilità, delle materie specifiche,
caratterizzanti i
singoli istituti professionali evitando le cosiddette “guerre tra
poveri”, ma
considerando che il punto di forza per mantenere alte le iscrizione
negli istituti
professionali e garantire più ore laboratoriali, che significherebbe
garantire
anche ad altre discipline la costituzione di cattedre.Crescenzo Guastaferro
crescenzo.guastaferro@gmail.com