Alunni, genitori
e insegnanti sul piede di guerra per la mancanza di riscaldamento nelle
scuole cittadine. Stamattina, per protestare contro le aule gelide, gli
studenti del liceo artistico “Damiani
Almeyda” di via Vivaldi non hanno fatto lezione, così come
quelli dell'istituto comprensivo “Antonio
Ugo” di via Arculeo, dove già da un paio di settimane la preside
è stata costretta a sospendere il tempo prolungato, appunto, per il
freddo. Nel caso dell'Almeyda, mancava il rifornimento di gasolio,
arrivato soltanto dopo la protesta, nella tarda mattinata.
All'Antonio Ugo, invece, genitori hanno addirittura chiamato la polizia
per avere risposte sul guasto all'impianto di riscaldamento, fuori uso
ormai da tre anni. Così sono rimasti fuori, accanto ai loro figli,
avvolti in sciarpe, scialli e cappotti, finché sono arrivati i tecnici
del Comune a promettere che nei prossimi giorni proveranno ad attivare
la caldaia per capire la natura del guasto.
"Non è possibile - dice Alessia Francolino, rappresentante degli
studenti dell'Almeyda - svolgere l'attività didattica in condizioni
disumane. Abbiamo chiesto alle autorità competenti di risolvere subito
la questione dei riscaldamenti, perché non si possono seguire le
lezioni in aule gelide. Solo dopo la nostra protesta il problema è
stato risolto".
Ma il problema freddo, coinvolge a macchia di leopardo decine di scuole
cittadine. Proteste dei genitori anche alla scuola media “Setti Carraro” di via Tiepolo. A
causa di una falla nella rete idrica che alimenta il riscaldamento,
metà della scuola è al gelo. L'Amg, nei prossimi giorni, dovrebbe
effettuare ulteriori sopralluoghi per risolvere il problema. Gravi
disagi anche al plesso “Trinacria”
della scuola Garzilli, dove, dopo ripetuti reclami, soltanto
stamattina, gli operai del Comune hanno fatto un sopralluogo per
sistemare l'impianto idrico che comprometteva anche il riscaldamento.
Al gelo anche gli studenti delle elementari “Valverde” nella via omonima e della
Ferrara di piazza Magione e
anche dell'istituto comprensivo “Madre
Teresa di Calcutta” di via Fiume. In questi tre istituti il
riscaldamento non è mai esistito o sarebbe da sostituire.
Gli alunni, di regola, ormai, seguono le lezioni con le coperte sulle
gambe e con lo scaldino sotto il giubotto. "Andiamo a scuola - dice
Rosa Maria Rizzo, dirigente dei tre plessi - come se andassimo in gita
sulla neve. Siamo equipaggiati. Ma anche in queste terribili
condizioni, i nostri alunni, sostenuti dai genitori, continuano a
entrare in una scuola senza mezzi".
E stamattina è stato montato il ponteggio alla media “Gregorio Russo” di via Tindari a
Borgo Nuovo per sistemare la guaina del tetto e risolvere il problema
delle infiltrazioni d'acqua, mentre rimane il problema del
riscaldamento, che anche qui, per un problema di guasto alla rete,
funziona solo in un terzo della scuola.
Parziale riscaldamento anche alla sede centrare dell'istituto “Pino Puglisi” di Brancaccio, dove in
alcune aule le piastre dei termosifoni non funzionano e andrebbero
sostituite. "Lo scaldino personale - dice il vicepreside Domenico
Buccheri - è la moda di quest'anno. Gli alunni in scuola come la nostra
non possono farne a meno per resistere al freddo delle aule. Sappiamo
bene che in questo momento è difficile trovare interlocutori al Comune".
Persino alla scuola media “Pecoraro”
di piazza Europa, dove sono appena ripartiti i lavori di
ristrutturazione, l'impianto di riscaldamento non è funzionante e il
freddo è insostenibile.
Claudia Brunetto
La Repubblica, ed. Palermo