“Tutti coloro
che operano a scuola, a qualsiasi titolo, ruolo e mansione
appartengono alla schiera degli “educatori”. Il signor Giancarlo,
così lo chiamavano i ragazzi della scuola primaria “Mignone” del
quartiere di Leghino alla periferia di Savona, collaboratore
scolastico, il quale si faceva ancora chiamare “bidello”, è stato
premiato dal sindaco della città per aver compiuto un lodevole gesto di
attenzione educativa. Giovanni Garulla, di 61 anni, pittore di
professione, la settimana prima di andare in pensione nel mese di
giugno ha pitturato a proprie spese le pareti delle aule di
quella che ha ritenuto da sempre la “sua” scuola . Questo suo
gesto, considerato un “regalo” per i bambini che ha visto crescere, è
stato molto apprezzato dalle Maestre le quali a settembre gli
hanno organizzato una festa a scuola.
Questo suo gesto lodevole e degno di apprezzamento è ora ribaltato alla
cronaca perché il Sindaco di Savona ha consegnato un premio al
generoso benefattore della scuola, elogiando il suo gesto di prezioso
contributo al bene comune.
“Volevo dare agli alunni in ambiente accogliente nel quale fosse
piacevole stare” così ha dichiarato il signor Giancarlo ai
giornalisti presenti alla cerimonia in Municipio rivelando il suo
atteggiamento nei confronti della scuola e la valenza della sua
professionalità di “collaboratore”.
Amare il proprio lavoro, sentire la scuola come qualcosa che ci
appartiene e quindi curarne la pulizia, l’ordine, l’igiene, non
sono solo formule scritte nel decalogo del collaboratore, ma vengo
applicate e messe in atto con tanto impegno.
In un momento difficile di tagli, di tasse aumentate, di
riduzione della spesa pubblica e di crisi nelle cassi comunali il
contributo del singolo cittadino è certamente prezioso e di
comune utilità.
Anche nelle nostre scuole abbiamo lodevoli esempi di dedizione e di
forte attaccamento al lavoro, ma spesso nessuno ne parla, restano nel
chiuso del contesto lavorativo e non vengono adeguatamente
valorizzati e riconosciuti.
Abbiamo avuto anche genitori che hanno cooperato per
sistemare porte e finestre e qualcuno si è anche fatto carico in
proprio dell’acquisto degli arredi e persino di un’intera aula: la
cattedra con 25 banchi e 25 sedie. Queste notizie , purtroppo,
non trovano ospitalità nei nostri giornali.
Quando ha ricevuto il premio dal sindaco Federico Berruti, il signor
Giancarlo che si è recato in Municipio insieme alla moglie, ha
esclamato “Non me l’aspettavo. Sono davvero orgoglioso”.
Il racconto del bidello di Savona, al quale La Stampa di Torino ha
dedicato un’ampia pagina, rivela come il bene, se
opportunamente conosciuto, produce tante positività ed ora si auspica
che il gesto di attenzione del sindaco di Savona venga ripetuto da
altri sindaci e che i dirigenti scolastici valorizzino
sempre più il prezioso lavoro dei collaboratori scolastici
che effettivamente “collaborano” al buon funzionamento della
scuola e cooperano con il loro esempio educativo alla formazione
degli studenti.
Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it