Il
dimensionamento del sistema scolastico siciliano, ovvero l’incredibile
pataracchio gattopardesco che stanno portando a termine l’Assessorato
regionale e le amministrazioni locali competenti, con la complicità
delle solite forze politiche e sindacali retrive, produrrà un effetto
collaterale perverso anche per il nuovo concorso per dirigenti
scolastici. Vi spiegano subito perché siamo così preoccupati.
L’Assessorato regionale, nel mettere mano al dimensionamento siciliano,
si è trincerato, appoggiato dai soliti variopinti gattopardi, a cifre
troppo basse nel calcolo del numero minimo di studenti per determinare
l’autonomia degli istituti siciliani (300/500), ignorando del tutto
quanto deriva dalla Legge di Stabilità 2012 che impone, per poter
attribuire DS e DSGA ad una scuola autonoma, le cifre minime di 400/600
alunni (rinviata nel tempo, poi, l’operazione di costituzione di
comprensivi con un minimo 1000 studenti). Anche se dimensionamento e
attribuzione dei DS e DSGA viaggiano su binari di competenza
amministrativa diversi, in realtà, in termini di determinazione della
qualità del servizio scolastico finale, finiscono con il coincidere.
Sarebbe stato quindi opportuno valutare questo fatto, oltre a
considerare, statistiche alla mano, i trend delle popolazioni
scolastiche delle scuole siciliane, per ottenere cifre stabili nel
tempo ed evitare di attribuire autonomie della durata di un solo anno.
Ora, questo pataracchio comporterà matematicamente la riduzione dei
posti di DS, al punto, probabilmente, di non poter più assicurare quel
contingente già quantificato nel bando stesso del nuovo concorso per
dirigenti scolastici. Perché? Vi facciamo un esempio: se 4 scuole sono
sotto il limite di 500 e la Sicilia si ostina a considerarle autonome,
il MIUR accetterà questa “autonomia di facciata” ma taglierà 4 posti di
DS e 4 posti di DSGA; le 4 scuole quindi, nell’anno scolastico
2012-2013 andranno in reggenza! Se invece delle 4 scuole
sottodimensionate si facessero 2 scuole autonome adeguatamente
dimensionate, si recupererebbero 2 posti di DS e 2 posti di DSGA.
L’operazione che stanno conducendo questi amministratori è piuttosto
evidente: pilatescamente si passa la palla a Roma, pur sapendo come
stanno esattamente le cose, al fine di scaricare sul MIUR e sul governo
l’inevitabile potatura di posti. Questa è a nostro avviso la reale
intenzione, dietro il progetto di facciata, che consisterebbe nel
tentativo di contrattare ed ottenere dal MIUR una deroga alla legge di
stabilità per le scuole siciliane, attribuendo DS e DSGA a tutte le
scuole tra i 500 e 600 alunni. E’ abbastanza ovvio che, in una
situazione di grande crisi come l’attuale, che non consente nemmeno di
poter mantenere fede alle importanti promesse di Profumo sull’
“autonomia responsabile” preannunciate e poi smentite nel Decreto
Semplificazioni (vd. soprattutto “organico di autonomia”), il ministero
dovrà tirare dritto rispetto alle richieste di certe regioni, come la
Sicilia, che non hanno alcuna intenzione di razionalizzare il proprio
sistema scolastico, disegnato più su interessi clientelari e
gattopardeschi (di lunghissima data) che non su reali esigenze del
territorio e dell’utenza finale.
Attendiamo ovviamente gli esiti della trattativa romana, ma noi non ci
aspettiamo nessun colpo di scena. Siamo piuttosto pessimisti sul
destino di quei 237 posti, da attribuire ai vincitori siciliani del
concorso per dirigenti scolastici, che troviamo indicati nel Bando del
13/07/2011. Per questo motivo invitiamo tutti gli interessati a
studiare, insieme a noi, azioni politiche, sindacali ma anche e
soprattutto legali che arginino la deriva dell’amministrazione
scolastica siciliana. Ci ha mai pensato nessuno che si potrebbe
impugnare, presso il TAR, il piano di dimensionamento qualora questo,
dolosamente e per interessi privati, finisca per danneggiare i
concorrenti siciliani che studiano per diventare DS a settembre 2012?
Cominciamoci a pensare: non sta scritto da nessuna parte che bisogna
arrendersi a queste sortite irresponsabili della politica nostrana.
Lascuolaiblea.it