Comunicato stampa dell’ANP Sicilia
Si è conclusa ieri sera la maratona che ha visto nei giorni 30, 31 gen e 1 feb. impegnati i dirigenti dell’Assessorato della P.I. della Regione, Direttore e dirigenti dell’USR, le OO.SS. della scuola, sindaci, assessori, presidenti delle province, infiltrati e abusivi in rappresentanza di associazioni non invitate, a discutere il piano di dimensionamento degli istituti scolastici. A momenti di serena discussione e confronto si sono alternati momenti caotici che hanno visto anche accaldarsi le parti. All’inizio delle attività i dirigenti dell’assessorato hanno confermato i criteri dell’operazione informati sostanzialmente a quanto previsto dalla legge regionale n. 6/2000. La Direttrice dell’USR ha ribadito le sue perplessità per la ragione che la bozza del piano elaborato e in discussione non ha tenuto conto dei parametri previsti dalla legge 111/2011 e dal decreto 98/2011. In considerazione del fatto che molte scuole sono rimaste sotto la soglia dei 600 alunni rimane infatti aperto il problema dell’assegnazione del dirigente scolastico. L’Assessorato una volta rivisto il piano alla luce di quanto stabilito al tavolo, spera di poter ottenere una deroga per evitare che molti istituti restino senza dirigente. A conclusione dei lavori risulta che la scuola siciliana perde 146 istituti: una cifra certamente molto al di sotto di quella prevista ( 262 nel primo settore e circa 10 nel secondo ). L’Anp Sicilia ha partecipato ai lavori con una sua delegazione guidata dal presidente regionale Riccardo Occhipinti: hanno partecipato anche tutti i presidenti delle strutture provinciali dell’Anp che hanno dato il loro contributo avendo approfondita conoscenza delle problematiche del territorio di competenza.
Il numero delle scuole soppresse, in quanto aggregate ad altri istituti o perché oggetto di fusione, è quello indicato nella sottostante tabella:
PROVINCIA |
PRIMO SETTORE |
SECONDO SETTORE |
TOTALE |
AGRIGENTO |
9 |
1 |
10 |
CALTANISSETTA |
6 |
1 |
7 |
CATANIA |
27 |
5 |
32 |
ENNA |
7 |
2 |
9 |
MESSINA |
24 |
3 |
27 |
PALERMO |
30 |
0 |
30 |
RAGUSA |
9 |
3 |
12 |
SIRACUSA |
7 |
3 |
10 |
TRAPANI |
5 |
4 |
9 |
TOT. |
124 |
22 |
146 |
02/02/2012
Comunicato stampa della CGIL Scuola Sicilia
Proposta del piano di razionalizzazione e dimensionamento della rete scolastica in Sicilia.
Dopo tre intense giornate di lavoro del Tavolo regionale sul dimensionamento della rete scolastica siciliana, potrebbe cambiare la geografia della scuola. Durante il confronto la FLC Cgil ha ribadito la contrarietà a operazioni funzionali al massacro della scuola pubblica, ai tagli del personale e allo stravolgimento del ruolo professionale di dirigenti scolastici e DSGA.
Se non ci saranno modifiche dell’ultima ora con le solite incursioni di matrice lobbistica e clientelare, che in queste ore vengono richieste a gran voce da più parti con nobili ragioni che nascondono la verità, la Regione sottoporrà al MIUR un piano di dimensionamento in deroga ai parametri fissati dal Governo passato, avvalendosi delle prerogative autonomistiche della Sicilia e della legge regionale n.6/2000 che fissa parametri minimi a 500 alunni e massimi a 900 alunni, fatte salve le comunità di montagna e le isole con un minimo a 300 alunni.
Si aprirà, quindi, una trattativa con il Ministero per avere riconosciute le dirigenze (DS e DSGA) nelle scuole con meno di 600 alunni, ma oltre 500 alunni, per un dimensionamento che si concluderà nel triennio come approvato in sede di Conferenza delle Regioni il 27 ottobre 2011 e che dovrà portare alla diffusione degli istituti comprensivi e a parametri sempre più vicini ai 1000 studenti. Il risultato di questa trattativa non è scontato, ma è indubbio che occorre far valere i 40 milioni di euro per spese di funzionamento a carico del bilancio regionale e conquistare il risultato per non avere scuole con reggenze e con DSGA a scavalco con altre scuole.
E’ stato un lavoro complesso che il dipartimento regionale ha istruito tenuto conto dei criteri fissati nella circolare regionale n.28 del 05 ottobre 2011 e delle delibere degli Enti Locali quando non in contrasto con i vincoli imposti dalla legge regionale. Un lavoro difficile perché soggetto a pressioni esterne che nulla hanno a che vedere con il buon funzionamento della scuola, ma che rispondono a logiche elettorali e a immorali favoritismi.
Auspichiamo che il lavoro fatto dal dipartimento regionale con il contributo delle parti sociali e degli Enti Locali sia valorizzato e difeso dagli attacchi di chi non ha interesse ad una rete scolastica che garantisca un miglior funzionamento della scuola e garantisca il diritto allo studio.
Piano di dimensionamento della rete scolastica 2012
Tabella riassuntiva del numero delle Istituzioni che perdono l’autonomia scolastica
PROVINCIA |
1° SETTORE |
2° SETTORE |
TOTALE |
|
|
|
|
AGRIGENTO |
11 |
1 |
12 |
CALTANISSETTA |
6 |
1 |
7 |
CATANIA |
27 |
4 |
31 |
ENNA |
7 |
2 |
9 |
MESSINA |
24 |
3 |
27 |
PALERMO |
30 |
0 |
30 |
RAGUSA |
8 |
3 |
11 |
SIRACUSA |
7 |
3 |
10 |
TRAPANI |
5 |
4 |
9 |
|
|
|
|
TOTALE |
125 |
21 |
146 |