Alle prossime
elezione delle RSU scuola del 5,6 e 7 marzo sarà presente anche
l’organizzazione sindacale ANIEF alleata con diverse altre
Organizzazioni Sindacali, o presunte tali, quali LISA, SCUOLA ATHENA,
SISA, USI, USB, CONITP e anche con CONFEDIR.
Ma chi è l'ANIEF. Nasce come Associazione Nazionale Insegnanti e
Studenti in formazione e inizia ad occuparsi delle vicende relative ai
corsi SSIS. Successivamente si trasforma in Associazione professionale
e sindacale e cambia lo statuto permettendogli di essere
contemporaneamente soggetto qualificato alla formazione presso il MIUR
e soggetto sindacale.
Di tutte le alleanze dell'ANIEF ci soffermiamo in modo particolare su
quelle con l’USB e quella con CONFEDIR.
L’alleanza con l’USB, Unione Sindacale di Base, è quella più recente.
L’USB si presenta alle elezioni dietro alla denuncia che a loro dire
CGIL, CISL e UIL vorrebbero impedire il voto dei precari alle elezioni
RSU. Niente di più falso! Per quanto ci riguarda rimandiamo al recente
comunicato pubblicato sul sito FLC a firma del Segretario generale
Mimmo Pantaleo:
http://www.flcgil.it/comunicati-stampa/flc/elezioni-rsu-2012-prioritario-il-voto-dei-precari-negli-enti-di-ricerca-e-nelle-universita.flc
Di loro andrebbero anche verificate le attività condotte dentro le
contrattazioni d’istituto a partire dal riconoscimento che questi
attribuiscono alla contrattazione decentrata.
Ma il salto di qualità, l'ANIEF e a questo punto tutti i loro alleati,
lo fa portando la "lotta di classe" e la difesa dei precari nella
Confedir, la "Confederazione dirigenti pubblici e manager del
terziario", alleata e prossima alla fusione con la CIDA, confederazione
alla quale fa capo l'ANP. Insomma crediamo che ce ne siano di ragioni
per accertare la presenza di qualche contraddizione.
Sul sito dell’ARAN sono pubblicate le sigle, oltre quelle
rappresentative, che possono presentare liste per l’elezione delle RSU
e, a tutt’oggi, figura, di tutta questa combinazione di alleanze, solo
la sigla ANIEF.
Tutto questo solo per l’informazione.
Elezioni RSU: anche i grandi tremano e ricorrono alla disinformazione
Anief risponde alle critiche della CGIL-FLC Lombardia sulla politica di
alleanze sindacali che il giovane sindacato avrebbe avviato per mandare
a casa la casta alle prossime elezioni.
Fa piacere che la Sezione ombarda del più grande sindacato italiano si
soffermi a studiare la storia dell’Anief, sotto il nobile dovere
dell’informazione ai suoi iscritti, ancora di più se si è accorta che
per numero di deleghe, in soli tre anni dalla sua fondazione, è
diventato il primo tra i sindacati non rappresentativi nel comparto
scuola.
Tuttavia, ci sentiamo in dovere di specificare alcune cose per
correttezza d’informazione, visto che si parla di noi, e ovviamente non
vogliamo partire nel ricordare i rapporti tra l’ente di formazione
PROTEOfareSapere e la stessa organizzazione sindacale, fornendo perché
no, alcune risposte alle domande retoriche poste nell’articolo.
Nel sito dell’Aran, compare la sola lista Anief, perché in ragione di
una scelta unitaria a causa di un’interpretazione autentica fornita
dalla stessa CGIL-FLC nel 2007, non è più possibile all’elezione RSU
presentare un cartello elettorale ma soltanto un soggetto sindacale
unico a cui devono essere intestate le deleghe, se si vogliono
conteggiare i voti presi dalle sue liste per misurare la soglia del 5%
della rappresentatività sindacale. In questo senso, LISA, SCUOLA
ATHENA, SISA, USI, CONITP hanno deciso di appoggiare la lista
dell’ANIEF, unico soggetto tra queste, che presenta le liste.
La comunità d’intenti con l’USB (che presenta liste proprie RSU) è
stata registrata sulla comune attenzione per il cambiamento delle
regole poco trasparenti vigenti per il calcolo della rappresentatività
e per l’estensione dell’elettorato passivo ai precari della scuola.
Vero è, infatti, che il segretario della CGIL-FLC si batte da alcuni
mesi (e non anni), finalmente, per l’estensione del diritto
dell’elettorato passivo ai precari, ma alle sue parole non è seguita
alcuna azione nel comparto scuola, visto che il nuovo regolamento per
l’indizione delle elezioni RSU, firmato dallo stesso segretario, non
concede l’elettorato passivo ai precari (poteva non firmarlo e le
elezioni si sarebbero tenute lo stesso o mettere a verbale la sua
contrarietà sul punto). Inoltre, rimane immutata l’anomalia soltanto
italiana dove non voti liste nazionali per misurare una
rappresentatività nazionale, ma vincoli la scelta del candidato locale
(che può non essere iscritto al sindacato e che una volta eletto
rappresenta tutti i lavoratori della scuola) alla scelta della sigla
sindacale che beneficerà del calcolo della rappresentatività. Ecco il
senso della protesta comune contro questo vecchio regolamento
elettorale a cui, comunque, non possiamo sottrarci se vogliamo
partecipare alle elezioni RSU. Per non parlare del fatto che,
purtroppo, per regolamento firmato anche dal segretario della CGIL-FLC,
soltanto le organizzazioni sindacali in scadenza di mandato, possono
svolgere assemblee sindacali in orario di servizio per sostenere la
propria campagna elettorale, le stesse la cui rappresentatività è stato
prorogata dal Governo negli ultimi tre anni grazie al decreto Brunetta.
Proprio perché questo sistema non permette la par condicio
nell’informazione sindacale, abbiamo chiesto ai colleghi di non votare,
laddove, non abbiamo potuto presentare le nostre liste. Infatti, il
quorum si calcola sui votanti e se presenti poche liste perché non hai
potuto informare i colleghi in orario di servizio sul tuo programma
elettorale, allora devi ottenere un più alto numero dei voti per le
liste presentate, a parità di voti, complessivamente espressi.
L’entrata nella CONFEDIR MIT non dovrebbe stupire gli amici lombardi
della FLC-CGIL che al loro interno, hanno diversi dirigenti (ex
presidi) ai vertici federali e confederali, hanno un migliaio di
dirigenti scolastici iscritti che ne fanno, di fatto, un sindacato
giallo nella presentazione delle liste. Almeno, l’Anief non ha
dirigenti iscritti in suo seno. E la stessa Confedir non ha firmato,
insieme a CGIL-FLC, l’intesa del 4 febbraio 2011. Perché, invece non
spiegano i nostri amici ai loro iscritti, come dovrà mai contrattare un
dirigente FLC-CGIL con una RSU FLC-CGIL? Perché i nostri amici non si
chiedono perché non sia stata ancora rispettata una sentenza del
tribunale di appello di Ancona che vieta di presentare le liste RSU per
conflitto di interesse e violazione della legge 300, ai sindacati al
cui interno vi siano iscritti tra il personale dirigente e docente-ata?
Sulla politica generale della CONFEDIR MIT PA e CIDA FP, ci limitiamo a
confermare che vi sono colloqui frequenti per arrivare a un accordo per
la costruzione di un soggetto confederale unitario della dirigenza e
delle alte professionalità, ma ancora ad oggi, per le elezioni RSU né
l’ANP (che, anzi, ha ricorso contro l’ANIEF nel concorso a dirigente)
né l’ANQUAP (che ha dato indicazioni di non voto ai suoi iscritti)
hanno appoggiato l’ANIEF nella campagna elettorale o hanno presentato
proprie liste.
Tutto ciò per dovere di contro-informazione.
Libero Tassella
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