Comunicato
stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione
Lavoratori della Conoscenza CGIL.
Nel decreto sulle semplificazioni nei capitoli di scuola, università e
ricerca sono contenute norme interessanti ma anche aspetti molto
negativi.
In generale, non si intravede una inversione di tendenza rispetto al
disinvestimento che ha caratterizzato le politiche nei comparti della
conoscenza pubblica. Sarebbe stato un segnale importante tornare ad
investire sugli organici e sul reclutamento, favorendo la
stabilizzazione dei precari e più opportunità per le nuove generazioni.
Sulla scuola sembra essere stata accolta la nostra proposta di passare
all'organico funzionale e stabile nel triennio ma se il riferimento è
quello all'organico di diritto del 2011-2012 , quindi al netto di 140
mila tagli, significa non poter garantire alcun miglioramento e
potenziamento qualitativo dell'offerta formativa a partire dalle
regioni del sud.
Come pure condividiamo l'intenzione di passare al budget nel
finanziamento dell'autonomia scolastica senza più vincoli di indirizzo
ma non è chiaro se le risorse aumentano o no e se soprattutto le spese
non programmabili, a partire dalle supplenze brevi, passino
direttamente al tesoro.
Infine, non siamo assolutamente d'accordo sull'obbligatorietà delle
prove Invalsi che devono essere inserite nel piano dell'offerta
formativa delle scuole, rispettando le normative contrattuali e
prevedendo risorse aggiuntive.
Non si può accettare che a fronte del blocco dei contratti, della
limitazione della contrattazione decentrata per effetto della legge
Brunetta, del non pagamento degli scatti di anzianità e di maggiori
carichi di lavoro per effetto dei tagli si pretendano ulteriori
prestazioni a costo zero.
(da Flc_Cgil)
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