Pagelle ai presidi e
stipendio in base al merito. È la strada annunciata ai sindacati dai
tecnici del ministero dell´Istruzione. Si inizia con una
sperimentazione su 300 scuole medie e superiori, che presto potrebbe
essere estesa alle 10 mila scuole italiane. Il progetto di valutazione
delle scuole verrà infatti modificato inserendo la performance dei
dirigenti scolastici.
Una vera novità per il sistema scolastico nazionale, che vede i
sindacati d´accordo. «La sperimentazione, se ben condotta – commenta
Francesco Scrima, della Cisl scuola – è sempre di aiuto alla crescita
di una comunità professionale, come nel caso del progetto VALeS, che
vede coinvolti tutti i soggetti che operano nella scuola: dai dirigenti
al personale Ata». «Sperimentare prima di individuare un sistema
efficace per definire una quota di retribuzione in base ai risultati, è
la via giusta», aggiunge Massimo di Menna, della Uil scuola. Lo scopo è
quello valutare l´intero sistema di istruzione, agganciando la
retribuzione e la carriera dei dirigenti scolastici al merito. Pur
essendo prevista da un decennio, infatti, la cosiddetta “retribuzione
di risultato” – legata alla bravura del capo d´istituto – è rimasta
solo sulla carta.
Attualmente, i dirigenti scolastici percepiscono uno stipendio medio
lordo mensile variabile fra i 4 mila e 500 e i 5.000 euro, il 20/25 per
cento dei quali legati alla complessità della scuola: numero di plessi,
popolazione scolastica, ordini di istruzione presenti, ecc. Cosicché,
in questi anni, si è assistito alla corsa verso le scuole più
“complesse”, senza nessun riferimento al reale merito del dirigente
scolastico. Il progetto VALeS intende colmare questa lacuna. Per ogni
scuola coinvolta sarà predisposto un Rapporto di valutazione che
conterrà gli esiti dei test Invalsi, i dati di contesto (territoriali,
del personale e degli alunni) e gli esiti dei questionari dei tre
valutatori esterni, reclutati tra gli ispettori, gli ex presidi in
pensione e i docenti universitari esperti in valutazione.
Verranno poi individuati i punti di forza e quelli critici della
singola scuola e, quindi, predisposto un Piano di miglioramento con
obiettivi precisi da raggiungere. Infine, al termine del triennio si
procederà alla valutazione dei risultati. L´operato del preside verrà
valutato annualmente in base a sei indicatori da definire: direzione,
coordinamento e valorizzazione delle risorse umane; organizzazione e
gestione delle risorse finanziarie e strumentali; promozione della
qualità dei processi interni alla comunità professionale; sviluppo
delle innovazioni; attenzione alle famiglie ed alla comunità sociale;
collaborazione con i soggetti istituzionali, culturali, professionali,
sociali ed economici del territorio. Insomma, se vorrà una retribuzione
più alta, in futuro, il dirigente scolastico dovrà rimboccarsi le
maniche.
(di Salvo Intravaia da La Repubblica)
redazione@aetnanet.org