Più autonomia e
fondi alle scuole. Test Invalsi obbligatori, linee guida nazionali per
raccordare l'istruzione con la formazione professionale regionale. E
poi nuovi istituti nelle caserme dismesse della Difesa e organico
funzionale per tre anni. Sono le novità che, secondo quanto risulta a
ItaliaOggi, dovrebbero entrare nel decreto legge sulle liberalizzazioni
sotto la voce semplificazione delle norme sull'organizzazione e la
gestione delle
scuole.
Impossibile avere conferme ufficiali,
dopo che le indiscrezioni sul taglio di un anno del percorso scolastico
(si veda ItaliaOggi di venerdì scorso) hanno costretto il ministro
Francesco Profumo a fare un passo indietro. Al momento la riduzione a 12 anni del
percorso scolastico, con l'obiettivo di arrivare alla maturità a 17
anni, risulta infatti essere stata accantonata per essere destinata a
un successivo provvedimento. Le Liberalizzazioni rappresentano
per Profumo un veicolo importante, vista la natura di decreto legge,
per ottenere in parlamento il consenso a quella che si presenta come
una vera riforma della scuola. E al tempo stesso però proprio questa
eccezionalità dello strumento rende più difficile per Profumo proporre
modifiche che potrebbero risultare indigeste ai partiti di maggioranza
e anche, tutto sommato, ai sindacati. La
parola d'ordine in queste ore a viale Trastevere è: procedere con i
piedi di piombo. Viste le reazioni negative delle sigle sindacali e la
spaccatura del Pd (la responsabile scuola del partito, Francesca
Puglisi, aveva aperto, mentre l'ex viceministro, Mariangela Bastico,
chiudeva), lo sconto di un anno è stato stralciato.
In pole per il decreto legge, la maggiore autonomia alle scuole. Le
risorse per l'istruzione, ad esclusione di quelle per la scuola non
statale, confluiranno in soli due capitoli, il fondo per l'autonomia e quello per il
personale. Nel primo, andranno tutte le risorse che ad oggi
vengono date indirettamente alle scuole e che così potranno essere
gestite autonomamente senza vincoli. Ogni
scuola inoltre avrà un organico funzionale di durata triennale, con il
quale fa fronte non solo alle esigenze ordinarie ma anche alle
supplenze. Per consentire a invarianza di spesa di costituire
nuove cattedre, si utilizzeranno anche gli spezzoni. Gli istituti avranno diritto poi a organici
da utilizzare in rete con altre scuole per realizzare attività di
recupero e di sostegno alle eccellenze, oltre che ai ragazzi
diversamente abili. Lo sviluppo della rete di scuole sarà
fondamentale nel progetto di Profumo a per l'interlocuzione con le
autonomie locali. Il dl dovrebbe prevedere poi una delega al ministro
per riscrivere l'autonomia statutaria delle istituzioni. E per fissare
direttive nazionali per il raccordo tra la scuola e la formazione
professionale delle regioni. Generalizzate
inoltre le prove Invalsi. Prioritaria anche l'edilizia
scolastica: apertura ai privati per opere in project financing e
riutilizzo di una parte del patrimonio immobiliare del demanio non più
utilizzato, a partire dalle strutture militari, per far posto a nuove
scuole.
Resta da capire se tra le
semplificazioni di Profumo troverà posto il via libera a un concorso
per reclutare nuovi docenti nel 2012. L'intenzione sarebbe quella di
riservare il 70% dei posti ai precari già iscritti nelle graduatorie
permanenti e un 30% a giovani insegnanti, quelli che si stanno
abilitando attraverso i Tfa. (da
ItaliaOggi di Alessandra Ricciardi)
redazione@aetnanet.org