La
Toscana sta per eliminare tutte le scuole elementari e le scuole medie
per sostituirle con istituti comprensivi anche dove finora i Comuni
avevano resistito. La motivazione è che "crede negli istituti
comprensivi", ma finora non ha mai voluto ascoltare chi la scuola la
vive nel quotidiano, conosce vizi e virtù delle varie soluzioni
organizzative e sa anche che DOVE IL COMPRENSIVO FINORA NON E' STATO
FATTO, C'E' SENZ'ALTRO UN BUON MOTIVO.
Per evitare tagli che vanno ben oltre quanto richiesto dal Ministero
(solo 8 gli accorpamenti necessari in Toscana, alcune decine quelli
previsti), l’Associazione Genitori AGe Toscana ha inoltrato a tutti i
genitori delle scuole interessate una petizione indirizzata al
Presidente regionale Enrico Rossi, alla vicepresidente e assessore
all’istruzione Stella Targetti, al Consiglio regionale e ai presidenti
e assessori all’istruzione delle province toscane.
Fa indubbiamente pensare una Regione che nel 2009 denunciava i tagli
inferti alla scuola pubblica e si impegnava “a scongiurarne gli
effetti” e che adesso forza sull’istituzione di nuove scuole
comprensive, con conseguenti tagli agli organici e caduta della qualità
del servizio (sono previsti infatti istituti comprensivi che superano i
2000 alunni, bacini di utenza cittadini tagliati da un fiume, squilibri
fra il numero di classi in uscita di un ordine di scuola e quelle di
ingresso nel successivo all’interno dello stesso istituto). E per di
più, senza coinvolgere in alcun modo i genitori, anzi ignorandone le
proteste.
Va detto che Comuni e Province hanno deliberato gli accorpamenti PRIMA
di conoscere ministeriale Prot. n. A00DGPER 10309 del 13.12.2011, che
ha accolto le richieste della Conferenza delle Regioni in merito alla
MEDIA REGIONALE DI RIFERIMENTO e alla GRADUALITA’ nell’applicazione
della legge n. 111/2011. Adesso gli enti locali sarebbero disponibili a
rivedere le delibere adottate, ma sono fermi in attesa di un segnale
dalla Regione, un segnale che non arriva. Nulla di strano che i
genitori tentino il tutto per tutto promuovendo una protesta via e-mail
e facebook. Ecco il testo, con preghiera di diffusione a tutti i
genitori interessati.
Al Presidente
Enrico Rossi
Regione Toscana,
enrico.rossi@regione.toscana.it,
Al
Vicepresidente Stella Targetti
Assessore
Scuola, università e ricerca
Regione Toscana,
stella.targetti@regione.toscana.it,
Al Consiglio Regionale
della Toscana,
urp@consiglio.regione.toscana.it,
Al dott. Elio
Satti
Dirigente
Scuola, università e ricerca
Regione Toscana,
elio.satti@regione.toscana.it,
Ai Presidenti e
agli Assessori all’Istruzione
delle Province
della Toscana (presidente@provincia.fi.it,
presidenza@provincia.pisa.it, presidente@provincia.lucca.it,
presidente@provincia.arezzo.it , s.orsolini@provincia.livorno.it,
f.fratoni@provincia.pistoia.it, presidente@provincia.siena.it,
lgestri@provincia.prato.it, presidente@provincia.grosseto.it,
o.angeli@provincia.ms.it)
e, p.c. All’Associazione Genitori
A.Ge. Toscana,
presidente@agetoscana.it
OGGETTO: Richiesta gradualità
nell’istituzione di nuovi istituti comprensivi.
Gentili Signori,
ci è giunta notizia che entro la fine di questo mese di gennaio 2012
codesta Regione procederà all’approvazione del piano di
razionalizzazione della rete scolastica così come pervenuto dalle
Province toscane.
Ciò CI SEMBRA SBAGLIATO in quanto Comuni e Province HANNO FATTO di
istituire gli istituti comprensivi PRIMA che uscisse ministeriale Prot.
n. A00DGPER 10309 del 13.12.2011 e quindi con la concreta prospettiva
di perdere i dirigenti scolastici in tutte le scuole che non avessero
1000 alunni, un fondato timore che oggi non ha più motivo di essere.
Vi preghiamo pertanto di sospendere la costituzione di nuovi istituti
comprensivi, nell’ottica di GRADUALITA’ richiesta dalla Conferenza
delle Regioni e concessa dal Ministero dell’Istruzione, in modo che sia
possibile valutare se “l’operazione di aggregazione, per motivi legati
alle condizioni geografiche, socioeconomiche e alla storia del
territorio, nonché alla situazione dell’edilizia scolastica” risulti
“una forzatura quantitativa rispetto alle scelte ed ai comportamenti
delle famiglie e degli alunni”, COINVOLGENDO IN QUESTA RIFLESSIONE
ANCHE LE FAMIGLIE, ciò che finora non è stato fatto.
L’attuale bozza di riorganizzazione della rete scolastica ci sembra non
tenere conto del fatto che:
- Gli istituti comprensivi
sono stati istituiti per i territori montani, ove la distanza fra i
centri abitati è maggiore e la viabilità difficoltosa;
- Gli istituti comprensivi
sono tornati in auge con l’ ‘onda anomala’ del Ministro Luigi
Berlinguer, naufragata una dozzina di anni fa con il suo progetto di
riforma dei cicli scolastici;
- Gli istituti comprensivi
sono nuovamente tornati in auge ogni volta che si è parlato di tagli di
risorse alla scuola pubblica;
- Gli istituti comprensivi
sono stati resi obbligatori con 15 luglio 2011, n. 111, che ha anche
posto il limite di 1000 alunni per mantenere l’autonomia;
- delle Regioni ha chiesto
che si possa fare riferimento alla MEDIA REGIONALE di riferimento (per
cui in Toscana è sufficiente tagliare solo 8 scuole, il 2% del totale e
non di più);
- ha chiesto inoltre che si
operasse con GRADUALITA’ a un’attenta VALUTAZIONE DEI BISOGNI DEL
TERRITORIO proponendo che “Dove si valuti che l’operazione di
aggregazione, per motivi legati alle condizioni geografiche,
socioeconomiche e alla “storia” del territorio, nonché alla situazione
dell’edilizia scolastica, non corrisponda alla auspicata finalità, ma
risulti piuttosto una forzatura ‘quantitativa’ rispetto alle scelte ed
ai comportamenti delle famiglie e degli alunni, sono mantenute le
direzioni didattiche e le scuole medie, oggi autonome, pur nel rispetto
dei parametri numerici”;
- Il Ministero
dell’Istruzione ha accolto, con ministeriale Prot. n. A00DGPER 10309
del 13.12.2011, le richieste della Conferenza delle Regioni;
- COMUNI E PROVINCE HANNO
DELIBERATO PRIMA CHE USCISSE MINISTERIALE CHE ACCOGLIEVA LE RICHIESTE
DELLE REGIONI;
- Gli enti locali sarebbero
disponibili a tornare sui propri passi ma, come riferisce l’Assessore
all’istruzione di Prato, SONO FERMI IN ATTESA DI INDICAZIONI (da parte
di chi, se non dalla Regione?) per attuare la gradualità
nell’applicazione;
- La creazione degli istituti
comprensivi riduce ulteriormente il numero di occupati nella scuola,
ben oltre quanto richiesto dalle varie leggi finanziarie, che si sono
succedute negli anni;
- è la regione più virtuosa,
in quanto le altre Regioni hanno fino al 30% di scuole da accorpare,
mentre per noi è sufficiente accorpare 8 istituti, ad esempio quelli
che nel capoluogo regionale hanno un numero di alunni ben inferiore a
1000;
PER CUI NON E’ NECESSARIO CREARE GLI ISTITUTI COMPRENSIVI, LA’ DOVE,
PER MOTIVATE RAGIONI, FINORA NON SONO STATI ISTITUITI
Come famiglie, riteniamo inoltre che l’istituzione di nuovi istituti
comprensivi là dove ora funzionano Direzioni didattiche e Scuole medie
non risponda adeguatamente alle necessità delle famiglie e dei
territori perché:
- È SOLO APPARENTE, in quanto
è dimostrato che i Collegi dei docenti non dialogano, pur essendo
riuniti in istituto comprensivo da dieci o più anni;
Dirigente scolastico e segreteria fanno fatica a rispondere alle
richieste di personale e utenza di due ordini di scuole così
radicalmente diversi, per cui SERVIZIO SCOLASTICO DECADE;
- DOVE i comprensivi NON SONO
STATI FINORA CREATI ESISTONO EVIDENTI PROBLEMI di edilizia scolastica,
viabilità, numero degli alunni (si parla di nuovi istituti con oltre
2.000 alunni, assolutamente ingestibili, con grave penalizzazione
degli alunni stessi);
- le nuove proposte spaccano
i territori secondo un CRITERIO RAGIONIERISTICO, che non tiene conto
dei problemi oggettivi (es.: numero delle sezioni primarie e secondarie
di I grado all’interno dello stesso istituto; bacini di utenza;
viabilità; fiumi);
- Gli istituti comprensivi
LIMITANO GENITORI DI SCEGLIERE per i propri figli creando bacini di
utenza più piccoli e rendendo ancora più difficile conciliare i tempi
della famiglia con gli spostamenti che divengono necessari;
- I GENITORI NON SONO STATI
CONSULTATI e comunque non si è tenuto conto del loro parere;
- Riportiamo anche il timore
di un Preside che guida validamente da oltre 25 anni una scuola media:
Annettere una media di poche centinaia di alunni a una scuola
elementare di mille alunni porta a una perdita di identità della scuola
media: è pertanto preferibile OPERARE ACCORPAMENTI ORIZZONTALI (fra
scuole medie) E NON VERTICALI.
PERTANTO, SE NON VOLETE ESSERE RESPONSABILI DI UN DANNO NON RIPARABILE
A UNA SCUOLA CHE FINORA E’ ANDATA AVANTI CON FATICA MA CON ONORE
PER FAVORE
FERMATE L’ISTITUZIONE DI NUOVI COMPRENSIVI
ATTUATE ’ COME LE ALTRE REGIONI
COINVOLGETE I GENITORI
Grazie
Nome, Scuola, Città
agetoscana@age.it