Semplicemente sono
troppi, vanno ridotti. I posti autorizzati dal ministero
dell'istruzione, uno degli ultimi atti firmati dall'ex ministro
Mariastella Gelmini, vanno riportati al fabbisogno «reale» di nuovi
docenti. É con questa motivazione che il ministro della funzione
pubblica, Filippo Patroni Griffi, ha rispedito al mittente il decreto
che si apprestava ad avviare in questi giorni 23 mila Tfa, i percorsi
universitari di formazione.
Nel minino in particolare i tirocini per le scuole secondarie
superiori: 15 mila, quasi il triplo rispetto al fabbisogno stimato. Il
decreto sui Tfa era stato uno dei motivi di frizione interna già
nball'ex maggioranza di governo, con Comunione e liberazione che
spingeva perché i numeri fossero ben più sostanziosi di quelli
inizialmente indicati dalla Gelmini. Alla vigilia della caduta del
governo, la Gelmini apre i cordoni e autorizza più posti di quelli
preventivati, rispondendo così a quanti chiedevano più giovani da
immettere nel sistema, scalzando l'unicità di fatto delle graduatorie
permanenti (da cui lo scorso anno sono state fatte 65 mila assunzioni).
Ora tocca al nuovo responsabile di viale Trastevere, Francesco Profumo,
dipanare la matassa, resa ancora più ingarbugliata dalla recente
posizione della Funzione pubblica. Perché è vero che si sono
autorizzati posti per classi di concorso assai inflazionate e che
difficilmente potranno dare uno sbocco occupazionale nei prossimi anni,
ma è anche vero che al dicastero dell'istruzione risultano per l'anno
in corso oltre 120 mila contratti di supplenza di lunga durata: 38 mila
per il sostegno, gli altri su cattedre ordinarie, di cui 71 mila fino
al 30 giugno.
Numeri destinati a crescere se sarà confermata la previsione che vede
per quest'anno un boom di domande di pensionamento (si veda ItaliaOggi
di martedì scorso). La Funzione pubblica ha richiamato il rispetto dei
paletti fissati dal decreto ministeriale n. 249/2010: per determinare
il numero dei posti annualmente disponibili per l'accesso ai Tfa si fa
riferimento al reale fabbisogno definito in base alle rilevazioni
regionali e maggiorato a livello nazionale del 30%. Nulla però dice il
decreto sull'organico di riferimento in base al quale calcolare le
necessità (di diritto oppure di fatto, tradizionalmente sempre più
abbondante). La prossima settimana i vertici dell'Istruzione si sono
impegnati a incontrare i sindacati per chiarire la questione. Anche
perché su una cosa Profumo non sembra avere indecisioni, ovvero sul
fatto che i Tfa vanno banditi in tempo utile per concludersi entro
l'anno. Sullo sfondo sempre il progetto di un nuovo concorso nel 2012,
a cui possano accedere i Tfa. Ed è proprio per questa eventualità che i
sindacati hanno chiesto di poter vedere anche le carte del nuovo
reclutamento, per chiarire lo spazio che avranno i vecchi precari e
quello dei nuovi formati. Intanto, sarà oggetto di revisione, se non
addirittura di annullamento, anche il decreto che istituisce i corsi di
abilitazione per infanzia e primaria. Interessati i docenti in possesso
del diploma magistrale conseguito entro il 2001/02.
(da Da ItaliaOggi di Alessandra Ricciardi)
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