È
probabile che al Primo Ministro Mario Monti non l'abbia mai detto
nessuno, perché non si sarebbe certo lasciato scappare l’occasione di
risparmiare un milione di euro sulle pulizie delle scuole, e questo
nella sola provincia di Firenze. Stiamo parlando di sole 66 scuole
sulle circa 4.000 esternalizzate, cioè quelle scuole che hanno avuto il
taglio di qualche bidello e in cambio si sono visti assegnare una ditta
di pulizie. Quanti milioni si potrebbero risparmiare a livello
nazionale? Più di 100 milioni di euro all’anno, e per chi fatica ad
arrivare a fine mese certo non son pochi.
Si tratta di una situazione così paradossale che nessuno ci crede -o ci
vuol credere- ma davvero se si rimettessero a posto le cose tutti
sarebbero più contenti. Tutti tranne le imprese appaltatrici, si
intende...
Sarebbero più contenti i genitori, che avrebbero scuole più pulite per
i loro bambini e una sorveglianza più estesa; sarebbero contente le
scuole, che potrebbero gestire il personale in modo più flessibile;
sarebbero contenti i collaboratori scolastici, con più posti di lavoro,
sarebbero contenti anche gli addetti alle pulizie, se solo si
riconoscesse un punteggio per il servizio prestato e si riaprissero
brevemente le graduatorie per le supplenze (c.d. “di terza fascia”). Le
imprese appaltatrici potrebbero applicarsi in altri campi (pubblici
uffici, caserme ecc.) e non avrebbero più il problema delle scuole che
non pagano per mancanza di fondi.
Chi non baratterebbe cinque milioni di euro con 200 posti di lavoro,
che di milioni ne costano solo quattro? Il Ministero dell’Istruzione,
ovviamente, che è andato avanti di proroga in proroga, in aperta
violazione della normativa comunitaria, e che continua ad avallare le
situazioni più inique e disparate, ove si trovano scuole che a fronte
del taglio di un singolo bidello hanno un contratto da 5mila euro,
altre che in cambio del medesimo bidello hanno servizi di pulizie per
105mila.
Il 31 dicembre scadrà l’ennesima proroga. C’è da sperare in un
ravvedimento? La necessità di rimettere in piedi questa Repubblica e il
taglio agli sprechi ce la faranno contro gli interessi consolidati? In
fiduciosa attesa, ci limitiamo a rilevare che per legge le scuole non
sono obbligate a tenere la ditta di pulizie ma “possono deliberare
l’affidamento in appalto dei servizi di pulizia dei locali scolastici,
a condizione che si apporti una riduzione della dotazione organica di
istituto” (L. 449/97 e L. 289/02). Vale infatti l’autonomia scolastica
e quello del Ministero è un vero e proprio abuso visto che, come
rilevava lo stesso Ministro Gelmini nella Direttiva 103/10 “a
legislazione vigente non è prevista alcuna proroga agli anni 2011 e/o
seguenti delle attività di pulizia”.
agetoscana@age.it