TORNANO i concorsi a
scuola, dopo 13 anni. Concorsi per maestri delle scuole elementari, per
professori di medie e superiori. Concorsi per le aree letterarie e
quelle matematiche. Il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo, in carica da
poco più di un mese, sta per mettere le mani anche su questo tabù della
moderna Pubblica funzione: il
reclutamento dei docenti.
In questi giorni Profumo ha chiesto ai suoi funzionari di impegnarsi a
realizzare nell'arco del 2012 una serie di concorsi. "Voglio riaprire
la scuola ai docenti giovani ed evitare di bloccare una generazione di
neolaureati che oggi non ha alcuna possibilità di ottenere una
cattedra". Lo ha detto nell'ultima riunione tecnica convocata in viale
Trastevere.
I diversi bandi che saranno
ufficializzati nel 2012 saranno appendici di un unico maxi-concorso dai
numeri impressionanti: sono 300 mila i potenziali candidati a un posto
da insegnante. I numeri si fanno in fretta. Nelle graduatorie ministeriali (chiuse e a
esaurimento) nel 2011 si sono accumulati 244 mila abilitati
all'insegnamento, un esercito. Ed è da qui che negli ultimi tredici
anni si è unicamente pescato per soddisfare un fabbisogno di insegnanti
che si è stabilizzato sui 20 mila ogni anno.
Poi ci sono 30 mila "laureati
abilitati" fuori da ogni graduatoria, e questi sono gli aspiranti
docenti bloccati dall'attuale prassi di reclutamento. Ancora, i
rinnovati Tirocini formativi attivi (Tfa) produrranno nel 2012 altri 20
mila "aventi diritto" a una cattedra.
La prima stima del ministero è di un concorsone aperto, appunto, almeno
a 300 mila persone. "Per esperienza sappiamo che a ridosso delle prove
i numeri crescono". Il ministro vuole rendere pubblici i bandi nel 2012
e, se possibile, entro il prossimo anno iniziare anche il percorso
attuativo: pre-test, quiz, poi scritti e orali.
La novità è fresca, e quindi si stanno studiando gradualmente tutte le
possibilità di realizzazione. Il lavoro titanico è quello di conoscere
nel dettaglio le esigenze (cicli scolastici, aree di insegnamento,
singoli provveditorati provinciali). Ancora, si dovrà capire se il
neoministro intende raccordare il nuovo concorso alle scelte dell'ex
Mariastella Gelmini, che nell'ultima fase di governo aveva avanzato
"disegni" su formazione e reclutamento mai diventati legge per la
caduta dell'esecutivo. E poi il recente intervento del ministero del
Lavoro sull'innalzamento dell'età pensionabile renderà davvero
complesso il lavoro dei funzionari del ministero dell'Istruzione: il rischio è che nella scuola i posti di
lavoro disponibili con l'allungamento dell'età pensionabile si riducano
ulteriormente, come ha più volte denunciato il sindacato.
Profumo è comunque intenzionato a
procedere nella riapertura dei concorsi. Ha detto il ministro:
"Oggi l'età media degli insegnanti è intorno ai 40 anni". Va abbassata
per venire incontro alle esigenze delle nuove leve laureate e degli
stessi studenti. Con un "concorso 2012" si tornerà a rispettare una
legge di Stato che da sempre prevede che i nuovi insegnanti siano scelti per metà dalle graduatorie e per metà
attraverso bandi pubblici. E c'è un altro motivo per riaprire i
bandi per l'insegnamento. Con il ministero Gelmini sono stati avviati,
appunto, i Tirocini formativi attivi per i laureati. I tecnici del
ministero ora spiegano: "Sarebbe incongruo oltreché inutilmente
dispendioso non dare a questi tirocinanti la possibilità di uno sbocco
lavorativo". Possibile, viste le graduatorie infinite, solo attraverso
un bando pubblico.
Già. Oggi l'accesso al lavoro di docente presenta diverse strozzature.
Una di queste è diventato un dramma generazionale: la legge Gelmini ha escluso dalle
graduatorie a esaurimento (Gae) ventimila persone che si sono laureate
in Scienze della formazione tra il 2008 e il 2011. Il bando potrebbe
essere una risposta anche per loro. E un problema più volte avanzato
sul sistema vigente, anche in sede parlamentare, è che l'assunzione per
graduatoria spinge a un esodo di professori meridionali verso Roma e
verso il Nord: spesso riescono a scavalcare, in grazia di legge, i
docenti locali.
Nei tre anni abbondanti di governo la Gelmini è riuscita a riaprire il
concorso per presidi, 42 mila
richiedenti per 2.386 posti: la prova è in viaggio (si sono appena
fatti gli scritti) dopo un mare di polemiche sui pre-test sbagliati e i
modi in cui il quizzone è stato gestito. Con il governo Monti tornano i
concorsi per maestri e prof. Gli ultimi furono del 1999, questi
dovranno essere organizzati in modo da sciogliere i "vuoti" che le
troppe leggi sul reclutamento scolastico hanno finito per creare.
(da la Repubblica di Corrado Zunino)
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