L’Adi riporta le
tracce delle due prove scritte di quasi tutte le regioni italiane.
Molte sono state ricostruite dai candidati perché non sono
stati autorizzati a copiarle.
In ogni caso, anche se sintetizzate o imprecise, consentono di cogliere
benissimo l’impostazione generale e il quadro complessivo.
Le prove sono raccolte per Regione, seguendo la disposizione
geografica, da Nord a Sud http://www.adiscuola.it/adiw_brevi/?p=7149
redazione@aetnanet.org
PIEMONTE
1^PROVA
Alla fine degli anni ’60 nel nostro Paese, sulla spinta della
contestazione studentesca, si avvia un processo di revisione e di
rinnovamento degli ordinamenti scolastici, che a distanza di oltre
quarant’anni non può dirsi ancora del tutto concluso. Dagli ordinamenti
centralistici della scuola e dell’amministrazione, che restano comunque
ancora immutati per un primo lungo periodo anche dopo l’avvio delle
riforme, si passa alle regole della partecipazione democratica al
governo della scuola e, nell’ultimo decennio, all’autonomia didattica e
organizzativa delle singole istituzioni scolastiche. Il candidato, dopo
aver esposto in forma sintetica, quelle che a suo giudizio sono state
le ragioni e le fasi salienti di questo processo di cambiamento, nonchè
le fondamentali tappe normative attraverso le quali esso si è andato
realizzando, illustri il parallelo processo di cambiamento, nelle
relazioni interne ed esterne della scuola, del ruolo e delle funzioni
direttive: dal capo di istituto, al direttore didattico-preside, al
dirigente scolastico.
2^ PROVA
Nella scuola x è prevista la definizione o pluriennale del piano di
aggiornamento/formazione del personale. le iniziative sono organizzate
sulla base della rilevazione dei bisogni, effettuata tramite la
somministrazione di un apposito questinario a cura del docente funzione
strumentale al POf.
Nonostantre i corsi siano congruenti con le esigenze segnalate, solo il
40% del personale si iscrive e inoltre il 10% non frequenta pur
esendosi iscritto. Il candidato, facendo riferimento ad un ordine e
grado di scuola, descriva:
• quali ulteriori dati, in relazione alla scarsa
partecipazione, possono essere utili al dirigente scolastico e quali
obiettivi concreti possa porti per affrontare il caso;
• quali sono le azioni da porre in atto, gli
strumenti utlizzabili, gli attori interni ed esterni da coinvolgere ed
il loro ruolo per il ragigungimento degli obiettivi individuati;
• quali difficoltà sono da considerarsi prevedibili e
le possibili strategie per superarle;
• quali ricadute positive possono derivare
all’istituto dal ragigungimento degli obiettivi in rapporto al
miglioramento dell’organizzazione di lavoro e alla qualità del servizio
erogato, sia in generale, sia rispetto a ciascuna figura professionale
operante nella scuola.
LIGURIA
1^PROVA
Dopo aver richiamato i principi costituzionali della rappresentanza
democratica e della libertà di insegnamento, il candidato illustri la
figura del Dirigente Scolastico in relazione al Consiglio di
Circolo/Istituto e al Collegio dei Docenti.
Si soffermi altresì sulla distinzione tra poteri di indirizzo e poteri
di gestione.
2^ PROVA
Generica sul bullismo
LOMBARDIA
1^PROVA
Il candidato, dopo aver eseguito una disamina dei documenti europei
degli ultimi anni e aver stabilito un collegamento con le normative
inerenti le riforme del sistema scolastico italiano, scelga un grado e
ordine di scuola più confacente alle proprie esperienze ed elabori un
Offerta Formativa operando tutte le necessarie ipotesi legislative,
amministrative, organizzative, gestionali, sindacali ecc. e quelle
relative al contesto territoriale in cui la scuola si trova.
2^PROVA
Durante lo svolgimento di una verifica nella classe 1 a di un istituto
professionale, l’insegnante di lettere si accorge che Alessandro ha la
testa appoggiata sul banco e si rifiuta di svolgere il compito.
L’insegnante lo chiama alla cattedra e si accorge che ha alcune
bruciature circolari sulla mano, chiede delucidazioni senza ottenerle,
mentre due compagni dal posto, guardandolo minacciosamente, commentano
ad alta voce deridendolo. L’insegnante fa chiamare il Dirigente.
Negli ultimi mesi nella cittadina sede dell’istituto professionale si
sono verificati diversi atti di bullissimo ed il Sindaco ha contattato
più volte l’istituto per chiedere di far fronte al problema. Negli
incontri ha sempre sottolineato la responsabilità della scuola che ha
il preciso dovere di attivarsi per svolgere al meglio il suo mandato
istituzionale in tema di educazione e formazione.
Il candidato analizzi il caso proposto e individui possibili strategie
di interventi e affronti soluzioni che il Dirigente può adottare,
motivando e argomentando le ragioni delle scelte
VENETO
1^PROVA
Dopo aver presentato il ruolo, le funzioni, … le forme di
responsabilità del DS, il candidato esponga alla luce della normativa
previgente la responsabilità disciplinare così come modificata dal D.
Lgs 150/09 … si faccia riferimento al rapporto che il DS instaura
con il contesto territoriale locale.
2^PROVA
In una scuola secondaria di primo grado del comune capoluogo di una
della province del Veneto si sono verificati gravi episodi di bullismo
nei confronti di alunni e alunne frequentanti la classe terza di una
scuola secondaria di primo grado.
in particolare, sono stati commessi, da parte di alcuni studenti, atti
di sopraffazione e violenza, anche a sfondo sessuale. Il ripetersi del
fenomeno, a causa della frequenza di analoghi accadimenti, ha molto
preoccupato i genitori ed anche componenti esterne alla scuola. Per
questo, da più parti, si chiede al dirigente della scuola di farsi
promotore di iniziative finalizzate ad impedire il ripetersi di simili
incresciose azioni.
Per tutti gli episodi segnalati sono stati individuati i responsabili.
Ciò premesso, spieghi il candidato:
1. la procedura disciplinare da instaurare nei
confronti degli alunni autori delle azioni riprovevoli, specificando
quali sanzioni possono essere inflitte;
2. se, nelle more dell’emissione dei provvedimenti
disciplinari, possano assumersi misure urgenti interinali e, in caso
affermativo, da parte di quale organo;
3. quali rimedi amministrativi possono essere
esperiti dagli interessati e a quale organo vanno indirizzati;
4. se ritiene opportuno proporre iniziative di tipo
educativo e formativo, indicando i contenuti e gli organi competenti in
materia, compresi gli eventuali apporti professionali esterni;
5. come raccorderebbe tale azione formativa con il
tema dell’educazione alla Costituzione e legalità.
FRIULI VENEZIA GIULIA
1^PROVA
Il disagio dovuto a svantaggi sociali, culturali, linguistici, la
disabilità e i DSA. Strumenti normativi, azioni organizzative e
strategie del DS
2^PROVA
Far di più con meno in un periodo di risorse decrescenti; con quali
passaggi procedurali e con quali criteri, anche alla luce delle
esigenze della comunità servita come emerse negli organi collegiali e
segnalate dalle istituzioni territoriali, il dirigente scolastico può
proporre soluzioni condivise nell’adozione dei progetti finanziabili.
EMILIA ROMAGNA
1^PROVA
Integrazione degli alunni stranieri. Partendo dal contesto
socio-economico, articolare il ruolo, le funzioni e le responsabilità
del DS sia nella scuola primaria che secondaria, con riferimenti
normativi e di tipo organizzativo-gestionale. Infine, esemplificare
attraverso una situazione professionale tratta dall’esperienza
personale.
2^PROVA
Un docente usa linguaggio violento e provocatorio nei confronti degli
studenti. I genitori minacciano di denunciare il docente e di far
sapere tutto ai giornali. Come si comporta il DS, azioni di tipo
disciplinare, organizzativo e gestionale.
• analisi del contesto (da inventare)
• elementi nodali su cui il DS deve ricercare
informazioni
• riferimenti normativi
• atti e decisioni del DS di tipo gestionale,
organizzativo, relazionale-comunicativo
• documentazione e comunicazione delle azioni
intraprese e delle decisioni assunte.
TOSCANA
1^PROVA
Gli ultimi dieci anni del sistema italiano di Istruzione e Formazione
sono stati caratterizzati da profondi cambiamenti. Il candidato
evidenzi il ruolo, le funzioni e le responsabilità che il DS esercita
nell’applicazione dei nuovi assetti ordinamentali in un Istituto
Comprensivo o Istituto Superiore analizzando specifici aspetti
organizzativi e didattici e con particolare riferimento ai rapporti con
gli EE.LL.
2^PROVA
Istituto scolastico i cui studenti provengono da diversi comuni, di
varia estrazione socio-culturale. Si sono registrati scarsi risultati
negli apprendimenti, specialmente in ambito scientifico-matematico.
Il corpo docente si caratterizza per una forte pendolarità ed una età
medio-alta. Il DS è di nuova nomina e subentra dopo la reggenza di un
collega.
Fondo d’istituto utilizzato solo per il 70%.
Descrivere le strategie del ds per rilanciare l’azione didattica e
formativa, specificando i soggetti coinvolti, ed i risultati
verificabili.
MARCHE
1^PROVA
Il Dirigente scolastico, oltre alle funzioni giuridico-amministrative e
gestionali sempre più rilevanti, riveste, come carattere primario, il
ruolo di educatore, esperto nelle strategie organizzative, maturo nell’
interpretare l’Istituzione Scolastica come sistema dinamico che dialoga
con il territorio, capace di stimolare e di valorizzare risorse e
competenze, affinché ogni alunno possa esprimere in massimo grado tutte
le potenzialità di cui è portatore.
Dica il candidato quale tipo di formazione e di esperienza culturale
ritenga più idonea alla costruzione di una tale figura.
2^PROVA
Costruire un “piano strategico” sulla realtà di una scuola che forse
sarebbe stato meglio … chiudere! Istituto Professionale, problemi di
disciplina, di apprendimento, di rendimento; insegnanti demotivati,
retrogradi…; famiglie problematiche e chi più ne ha più ne metta
LAZIO
1^PROVA
La scuola che vuole rendicontare ha chiaro la responsabilità del suo
mandato. In questa prospettiva il candidato delinei compiti e funzioni
del dirigente scolastico.
2^PROVA
Un dirigente scolastico, recentemente assegnato ad un Istituto, deve
affrontare il problema rappresentato dal crescente numero di iscrizioni
da parte di alunni provenienti da contesti migratori. Alcuni docenti,
non particolarmente formati ai processi di inclusione sociale e/o
lavorativa e all’innovazione, faticano a trovare strategie che
consentano il conseguimento di esiti formativi efficaci. Il candidato
descriva le azioni professionali promosse dal dirigente per la
realizzazione del mandato istituzionale.
UMBRIA
1^PROVA
Dal libro bianco a Maastricht, da conoscenze a competenze …
l’ordinamento italiano comparato ad altri sistemi europei
2^PROVA
Da qualche anno, l’istituto sta registrando un evidente calo di
iscrizioni, il quale si accompagna con situazioni ed episodi di
criticità nella vita della scuola, che trovano cassa di risonanza anche
nei mezzi di comunicazione locali.
I problemi non sono riconducibili a un ambito specifico, ma riguardano
vari aspetti: rapporti tra famiglie e scuola talora piuttosto
conflittuali, comportamenti degli studenti caratterizzati da episodi di
bullismo, esiti scolastici non di rado contestati e oggetto di ricorsi,
prese di posizione molto critiche da parte di alcuni docenti nei
confronti di decisioni assunte dal Consiglio di Istituto.
Il dirigente si trova, dunque, nella necessità di mettere concretamente
mano ad un’azione di risanamento e di ricomposizione della critica
situazione.
Il candidato definisca un’ipotesi di percorso di miglioramento che il
dirigente scolastico dovrebbe attuare, con particolare riferimento al
comportamento degli studenti e ai rapporti fra la scuola e la famiglia,
illustrando alla luce delle disposizioni normative, da indicare
opportunamente, le strategie, le motivazioni, gli obiettivi, le fasi,
le possibili azioni di monitoraggio e di verifica della propria azione.”
ABRUZZO
1^PROVA
La valutazione degli alunni e la didattica per competenze. Il candidato
era tenuto ad illustrare : il dibattito europeo, le novità legislative
e didattiche, le azioni del Ds.
2^PROVA
Le prove Invalsi rilevano dati al di sotto della media regionale e
nazionale. Cosa fa il DS.
CAMPANIA
1^PROVA
4 temi in uno: da conoscenze a competenze, l’idea di scuola del
dirigente dal punto di vista ordinamentale (ordinamemto a scelta) il
dirigente e il pof, l’integrazione e l’inclusione
2^PROVA
nessun contesto … bullismo, reputazione, disabilità, rapporto con enti
del territorio, evasione e abbandono …
PUGLIA
1^PROVA
Il miglioramento della qualità del sistema pubblico di istruzione e di
formazione trova il suo snodo fondamentale nella valutazione degli
apprendimenti e della stessa istituzione scolastica. Il candidato
evidenzi le dimensioni pedagogiche, istituzionali e organizzative di
tale affermazione e si soffermi in particolare sulle modalità di
utilizzo degli strumenti di valutazione addottati dall’Invalsi al fine
di programmare le strategie di miglioramento della scuola nella quale
si svolge la funzione di dirigente scolastico.
2^PROVA
In una scuola non periferica di una grande città uno studente dopo
reiterati episodi di molestie, ferisce gravemente con una pietra un
alunno dell’Istituto, durante l’intervallo delle lezioni, in uno spazio
di pertinenza della scuola.
Il candidato, in qualità di dirigente scolastico, nell’affrontare
questo caso, si soffermi a delineare:
• le azioni che avrebbero potuto essere promosse in
via preventiva
• i provvedimenti e le possibili sanzioni
disciplinari che riterrebbe opportuno attivare
• gli strumenti e gli organi di garanzia cui fare
riferimento
• le azioni di accertamento ed i relativi
provvedimenti per eventuali responsabilità del personale scolastico.
BASILICATA
1^PROVA
Dopo aver riportato integralmente il comma 2, art. 1 del DPR n.275/99,
nella citazione è chiaramente indicata la filosofia stessa del POF.
Il candidato, nella sua funzione di DS, commenti puntualmente quanto
sopra. In particolare si soffermi su:
• autonomia come responsabilità e garanzia del
conseguimento dei risultati attesi;
• libertà di insegnamento e finalità fondamentali
della scuola;
• condizioni per un efficace processo di
apprendimento.
2^PROVA
Il Presidente e la componente genitori di un Consiglio di Istituto
contestano al DS alcune procedure relative all’adozione del POF ed alla
gestione finanziaria. Inoltre la tensione si diffonde anche all’interno
dei diversi consigli di classe, dove i genitori sono accusati, da parte
dei docenti, di disinteressarsi delle problematiche e del successo
formativo dei figli. A loro volta i genitori esprimono notevoli
critiche nei confronti dei docenti, in particolare la modesta
attenzione, rivolta alle esigenze degli alunni ed una inappropriata
distribuzione dei carichi di lavoro da svolgere a casa. Anche di tale
quadro conflittuale il presidente del Consiglio di istituto si fa
portavoce dei genitori.
Il DS, dopo una prima fase molto tesa di rapporti, si rende conto che
si sta concretizzando nei genitori una convinzione errata sui ruoli,
competenze e potere dei docenti, degli organi collegiali e di quello
monocratico. Di conseguenza ritiene che vadano adottate iniziative
concrete per svolgere una adeguata attività di informazione,
ripristinare un clima di normalità nei rapporti tra docenti e genitori,
recuperare la piena efficienza del CVonsiglio d’Istituto e stabilire
una leale e positiva collaborazione con il Presidente dell’organo.
Quali azioni e procedure deve mettere in campo il DS, per dare risposte
alle problematiche emerse?
CALABRIA
1^PROVA
L’art. 25 del Dls 165/2001 prevede che il Ds responsabile della
gestione unitaria dell’istituzione sia coadiuvato dal responsabile
amministrativo operi nel rispetto delle competenze degli organi
collegiali e possa, nello svolgimento delle proprie funzioni
organizzative avvalersi di docenti da lui individuati ai quali
possono essere delegati specifici compiti, il candidato tratti
criticamente il tema della governance delle istituzioni scolastiche,
definendo preliminarmente, e in modo sintetico, le competenze
specifiche dei vari attori e delineando poi le migliori strategie di
direzione per prevenire relazioni di tipo conflittuale tra i medesimi,
anche in considerazione dei processi di dimensionamento.
SICILIA
1^PROVA
Riforma del Titolo V della costituzione con un passaggio da un sistema
accentrato ad uno decentrato (federalista?) e la normativa successiva
hanno modificato l’assetto del sistema scolastico italiano.
Il candidato delinei le azioni che il ds deve intraprendere per
rispondere alle esigenze del territorio
2^PROVA
Un dirigente scolastico di un istituto comprensivo rileva che i
risultati delle prove INVALSI all’esame di terza media sono al di sotto
delle aspettative nelle quattro terze dell’istituto e soprattutto
quelli di una di queste classi al di sotto della media regionale.
Il candidato esponga le azioni che il DS dovrebbe avviare per evitare
il ripetersi di questi risultati.
SARDEGNA
1^PROVA
Valutazione, autovalutazione, quali azioni quali strumenti deve
compiere il dirigente per promuovere e premiare il merito
2^PROVA
I risultati delle prove INVALSI sono negativi solo in alcune classi
dove invece le valutazioni negli scrutini sono in linea con il resto
della scuola.
I docenti si lamentano che il precedente dirigente non ha dato chiari
indirizzi circa criteri e modalità di valutazione.
Che fare per migliorare i risultati di apprendimento?