Avviare con celerità i
corsi di abilitazione ed i tirocini formativi attivi, aprendoli anche
ai docenti di ruolo in sovrannumero che a seguito delle novità
introdotte con il decreto di legge in materia di stabilità, varato il
14 ottobre dal Governo, integralmente replicate nel maxi emendamento,
dal prossimo anno rischiano la mobilità forzata e la cassa
integrazione: è quel che chiede il presidente dell’Anief, Marcello
Pacifico, al ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, dopo le
recenti notizie di stallo degli attesi corsi abilitanti le cui
selezioni dei candidati sembrava dovessero concretizzarsi nelle prime
settimane del nuovo
anno.
Secondo il leader dell’Anief non c’è più tempo da perdere, perché
sono ormai anni che decine di migliaia di candidati a svolgere la
professione di insegnante attendono con ansia l’avvio delle procedure
di accesso: “i corsi abilitanti devono partire subito, magari,
prevedendo con uno specifico decreto legge, l’inserimento in
sovrannumero del personale già abilitato al fine di favorirne la
riconversione professionale ed evitare cassa-integrazione e
licenziamento vista la riforma della scuola approvata nell’ultimo
triennio”.
“Inoltre – continua Pacifico - nel rispetto di quanto previsto
dall’Europa in merito alla liberalizzazione delle professioni e al
riconoscimento comunitario sarebbe anche auspicabile prevedere una
finestra di entrata per tutti quei docenti precari che hanno maturato
un servizio di 360 giorni, come avvenuto in passato. Oltre che la
partecipazione di tutti quei docenti abilitati e degli Insegnanti
tecnico pratici in condizione di sovrannumero, spesso privi di altre
abilitazioni”.
Nei prossimi giorni, dopo quello del 6 dicembre, è previsto un
ulteriore confronto tra i sindacati ed i tecnici del Miur, forse anche
con il ministro Profumo: il presidente dell’Anief “consiglia al
ministro di non perdersi nella sterile concertazione con quelle
organizzazioni sindacali che s’impegnano a chiedere nuovi concorsi per
degli aspiranti docenti che per accedere alla professione sono stati
già valutati tre volte: nella fase iniziale, dimostrando di conoscere a
fondo materie e programmi in occasione dell’ultimo concorso a cattedra;
in quella intermedia, in itinere, attraverso lo studio delle materie e
la frequentazione dei laboratori oggetto del corso universitario
professionalizzante; infine in uscita, superando l’esame di stato
abilitante”.
“Se si vuole veramente assumere del personale basta riaprire le
graduatorie ad esaurimento e laddove le graduatorie di merito sono
esaurite inserire il personale abilitato presso le Università, Ssis o
gli stessi TFA. Su questi temi – ha concluso Pacifico - è utile il
confronto per evitare una nuova guerra dei poveri nelle aule dei
tribunali che blocchi ogni procedura di assunzione”.
(da Anief)
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