Il dibattito aperto sul
dimensionamento delle istituzioni scolastiche e sull'applicazione delle
norme che impongono nel primo ciclo la generalizzazione del modello
degli istituti comprensivi ha occupato la scena e le pagine dei
giornali.
Nei prossimi giorni anche il Consiglio Scolastico provinciale è
chiamato a pronunciarsi in merito e si auspica che prevalga il buon
senso a garanzia di un futuro della scuola catanese.
Numerose sono state le amministrazioni locali
attente e consapevoli dell’urgenza del provvedimento e dell’efficacia
di tale contrazione di scuole, per una migliore qualità del
servizio e quindi con solerzia
hanno redatto i piani di dimensionamento aggregando le scuole
elementari e medie in “istituti comprensivi” garantendo
continuità e sviluppo al servizio scolastico nel territorio.
La Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome , a seguito dei
numerosi ricorsi presentati alla Corte Costituzionale o ai
TAR perché il decreto legge appare “invasivo delle
competenze regionali in materia di programmazione della rete
scolastica”, ha proposto un accordo sulle modalità di
applicazione dell’art.19 , auspicando omogeneità nelle diverse regioni
d’Italia.
Le amministrazioni locali e tra queste anche Catania, le quali hanno
presentato un piano secondo i vecchi parametri regionali, e, in attesa
di sentenze favorevoli al ricorso presentato dal Governatore della
Sicilia, si troveranno ben presto a dover gestire una situazione di
grave crisi nella politica scolastica, in
quanto sono tante le scuole da assegnare in reggenza, mentre operando
la fusione il numero delle reggenze diminuisce a vantaggio di una
migliore qualità della scuola
La proposta avanzata dall’ASASI già nel mese di agosto è quella
vincente, in quanto coerente con le
indicazioni di una scuola efficiente che operando come istituto
comprensivo garantisce un buon servizio al territorio e recupera
una funzionale identità per gli utenti.
E’ giusto che non si riduca tutto a semplice intervento
ragionieristico, ma è ancor più giusto assicurare un servizio
scolastico unitario ai quartieri Canalicchio,
Cibali. Trappeto Nord, San Cristoforo e poi ancora Ognina, Librino.
L’aggregazione di scuole
elementari e medie dirimpettaie o poco distinti tra
loro (Giovanni XXIII- Sauro; Maiorana-De Amicis;
Cavour-Biscari; Dante Alighieri-Rapisardi;
Carducci-Pestalozzi ; Giuffida-Martoglio) è un’azione logica di
buon senso e non necessita alchimie di alta politica scolastica e
sindacale.
Coloro che per principio si oppongono
a tale proposta dovranno sentire nel tempo il peso del danno arrecato
all’intera comunità cittadina.
Da questa elementare operazione di aggregazione e di fusione, che
garantisce anche la continuità nella titolarità delle sede per il
personale docente e non docente, si recupera inoltre la
scuola autonoma per il quartiere di Cibali che al momento non ha
i numeri , del Viale Mario Rapisardi, ed anche
dell’intero centro storico che potranno trovare unitarità nello storico
Convitto Cutelli che per prestigio e valenza culturale potrà
benissimo aggregare tutte le scuole del centro storico
(Capuana- Pirandello- Di Bartolo- Vespucci – del quartiere pescheria)
Così
facendo le scuole della città di Catania, anche se per il prossimo anno
si presenteranno con numeri superiore ai mille alunni, avranno un
futuro di continuità garantito per un decennio circa, proprio
perché gli edifici scolastici consentiranno una regolare affluenza di
studenti.
Anche il mantenimento degli alunni nelle rispettive scuole (elementari
e medie) delle quali una sola ospiterà la presidenza e la
segreteria e l’altra come “sezione staccata” potrà avere un
decentramento dell’ufficio di segreteria, costituisce una
garanzia per i genitori ed un risparmio per l’amministrazione, senza
oneri aggiuntivi di adeguamento delle strutture e degli arredi.
Qualora questa operazione non venisse
fatta la frammentazione e la conservazione separata di scuole medie e
circoli didattici risulterà un danno all’intera comunità
scolastica e le scuole affidate “in reggenza” restano prive di
identità ed aggravano ulteriormente i lavori della segreteria.
Un Dirigente
con reggenza avrà sì il beneficio di un compenso aggiuntivo,
contabilizzato anche per la pensione, così pure il DSGA con
reggenza, ma nello stesso tempo avrà l’onere di raddoppiare,
inutilmente, le riunioni collegiali, gli scrutini e
gli esami, le operazioni di bilancio e di revisorato, mentre
nella fusione tra le scuole tutto ciò non avviene e sarebbe anche
auspicabile che il nuovo istituto scolastico scaturito dalla fusione di
due scuole assuma una nuova intestazione lasciando il nome
originario come intestazione dei singoli plessi.
Nella fusione tra le scuole dei paesi vicini
nel vasto territorio provinciale i problemi vengono ulteriormente
sentiti dalla popolazione, e come diceva la vicaria della scuola di
Licodia Eubea, si ritorna indietro quando la scuola era aggregata a
Vizzini, così pure Raddusa e Castel di Judica, i paesi del calatino
Mirabella Imbaccari e San Cono. Ragalna e Paternò, Bronte e
Maletto
Ecco un segno dei ”corsi e dei ricorsi
storici” che hanno prodotto prima un ampliamento ed una
frammentazione ed ora si tende alla contrazione nell’ottica di
una migliore efficienza ed efficacia dei servizi.
La politica delle riduzioni, dei tagli, delle economie, applicata nelle
sedi parlamentari e regionali, dovrebbe essere comune a tutte le
istituzioni ed il piano di dimensionamento, che risponde a tale regola
di mercato, potrà anche apportare positivi benefici nell’organizzazione
dei servizi di coordinamento nella didattica e negli uffici
di segreteria, sovraccaricati di responsabilità e di operatività anche
informatica e tecnologica.
Giuseppe Adernò
Asasi Catania