Ogni giorno si sentono
notizie di avvenimenti spiacevoli dovuti all’uso e all’abuso di alcol.
Sentiamo spesso parlare degli effetti correlati all’alcol: incidenti
stradali mortali, gente che viene investita mentre attraversa la
strada, falciata da guidatori ubriachi.
L’alcolismo è una condizione di dipendenza dovuta alla massiccia
assunzione di bevande contenenti alcol.
Le cause dell’alcolismo sono numerose e legate a diversi fattori
socio-culturali, psicologici e, per alcuni, perfino biologici.
C’è chi passa dall’"allegria" e dalla "innocente sbornia” del fine
settimana, ad uno stato di vera e propria dipendenza psico-fisica che
lo spinge a bere continuamente per evitare i sintomi dell’astinenza.
C’è chi beve per l’effetto euforizzante, per sentirsi un "campione" o
per alleviare e superare le proprie angosce. L’alcol allenta i freni
inibitori ed è per questo che spesso bere diventa anche un modo di
essere, utile per superare le diversità e realizzare un’illusoria
integrazione sociale. Ma gli effetti dell’abuso di alcol sono talmente
devastanti che si finisce per esserne condizionati negativamente, in
tutti gli aspetti della vita quotidiana: relazioni interpersonali,
lavoro, salute, etc.
L’uso dell’alcol è anche responsabile di problemi di ordine pubblico
come furti, crimini, violenze (domestiche e non) e risse. Spesso
l’alcolista ha seri problemi, oltre che in famiglia, anche sul posto di
lavoro, poiché le sue prestazioni lavorative sono scarse.
Né di minore importanza sono i disturbi psico-fisici indotti dall’abuso
di alcol:
malattie dell’apparato digerente e degli organi legati ad esso, come il
fegato ed il pancreas; disturbi dell’apparato circolatorio
(tachicardia, ipertensione, miocardia alcolica) e sessuale (impotenza);
disturbi psicotici spesso accompagnati da deliri ed allucinazioni;
disturbi dell’umore, ansia e aggressività; alterazione dei cicli del
sonno e dell’alimentazione. “L'alcolista è come un albero di nave che
si trova in piena tempesta: egli, s’indugia a lungo presso il vino, lo
sorseggia e manda giù il calice facilmente. E quando è pieno i suoi
occhi vedono cose strane; il suo cuore fa discorsi pazzi. Egli é come
chi giace in mezzo al mare, in cima ad un albero di nave. Viene
sbattuto dalle onde; viene sbattuto ed anche percosso, ma lui non se ne
rende conto e quando si sveglierà... tornerà a cercarne ancora. Ogni
sorso che beve è come un morso di serpente che inietta il suo veleno
nel corpo e quando avrà ingurgitato bicchieri è preso da un desiderio
ardente”.
Così come espresso in questi versi della Bibbia (Libro dei Proverbi di
Salomone, cap. 23, versetti 30-35): l’alcol è una brutta bestia, una
schiavitù. Una schiavitù che però può essere sconfitta. In Italia e in
tutto il mondo esistono migliaia di comunità terapeutiche che si
prodigano per fare uscire dalla dipendenza dall’alcol le persone
schiavizzate da questo vizio.
Senza nulla togliere al lavoro svolto in queste comunità e alla serietà
professionale degli addetti ai lavori, c'è una strada maestra per
uscire da qualsiasi forma di schiavitù. Non è una strada da inventare,
non è una strada impercorribile, ma è indicata in modo chiaro ed
efficace da Dio nelle Sacre Scritture: Gesù Cristo, la via, la verità e
la vita.
Giuseppe
Scaravilli