Berlusconi è caduto da
qualche giorno, il governo tecnico si è insediato e Monti invita tutti
a fare sacrifici e ad un senso di “responsabilità nazionale” per far
uscire il Paese dalla crisi. Fra chi vuole la patrimoniale per creare
un minimo di consenso e prepararsi alle prossime elezioni e chi la
tassa sui redditi proprio non la vuole, fra riforme del sistema
pensionistico, smantellamento dei diritti dei lavoratori,
privatizzazioni e liberalizzazioni, tagli alla scuola e all’università
pubblica, il nuovo governo fortemente voluto dall’Europa (in
particolare dall’asse franco-tedesco) e dalla BCE, dei quali deve
seguire le direttive, non sembra intenzionato a prendere delle misure
“popolari”, ovviamente ciò non ci
sorprende.
In effetti, basterebbe leggere anche solo le
biografie dei personaggi che Monti ha chiamato per formare il governo
per capire in che direzione andremo: Giampaolo di Paola, presidente del
Comitato Militare NATO, alla Difesa; Paola Severino, vice rettore della
LUISS, alla Giustizia; Lorenzo Ornaghi, il rettore dell’università
Cattolica, ai Beni Culturali; Corrado Passera, membro del CdA della
Bocconi, consigliere e membro del Comitato Esecutivo dell'ABI
(Associazione Bancaria Italiana), ex amministratore delegato di Banco
Ambrosiano Veneto, Poste Italiane, consigliere delegato e Chief
Executive Officer di Intesa Sanpaolo (fino all'incarico di Ministro),
allo Sviluppo Economico e, ad interim, alle Infrastrutture e Trasporti;
e Francesco Profumo, rettore del Politecnico di Torino, all’istruzione.
Ed è proprio su quest’ultimo che ci vogliamo soffermare, perché il suo
nome non ci è nuovo: in molti lo ricordiamo per il vertice G8
sull’università a Torino nel 2009, quando, in piena crisi economica (la
stessa di ora!) il "magnifico rettore" del Politecnico di Torino
accolse i “grandi” della Terra in pompa magna, fregandosene delle
contestazioni che ci sarebbero state (e che poi ci sono state) e
rinchiudendosi nel loro palazzo mentre fuori la polizia prendeva a
manganellate migliaia di studenti! (qui alcuni appunti di ritorno dal
G8 University Summit)
Ricordiamo le sue dichiarazioni sul ruolo che l’Università dovrebbe
avere in tempo di crisi, un ruolo centrale e di snodo per uscire dalla
crisi stessa. Peccato che, riprendendo la dichiarazione di Sapporo
dell’anno precedente, il chiarissimo Profumo affermava che le
università devono “collaborare con una varietà di portatori di
interessi, inclusa la società civile e il settore privato”. Di chiaro,
Profumo, ha sicuramente i propri interessi! Basterebbe, infatti,
dare uno sguardo al suo curriculum per capire che il manager-rettore
non seguirà una linea diversa dalla Gelmini: ha cominciato la carriera
nella Ricerca e Sviluppo all’Ansaldo di Torino, ha aperto il
Politecnico ad una serie di aziende (la Microsoft e la Motorola, in
particolare), ma è anche presidente del CNR, presidente del Panel 09
(il comitato di ingegneria) CIVR (Comitato di Indirizzo e Valutazione
della Ricera), del Forum Torino, consigliere del Sole 24 ore e di
Pirelli, membro del Consiglio di d’Amministrazione (CdA) di Telecom
nonché ex membro dei CdA di Unicredit, Reply e FIDIA S.p.A.
Non è certamente uno sprovveduto, il caro Francesco, e in questi mesi
sicuramente non deluderà le nostre aspettative: più privati, più
tagli, più tasse. Ma nemmeno noi deluderemo le sue. Non mancheremo
all’appello di responsabilità e coesione. Saremo responsabili e
difenderemo i nostri diritti di studenti e futuri lavoratori e saremo
coesi con tutte le lotte e i soggetti che stanno pagando la crisi!
Non abbiamo governi amici, che siano i padroni a fare i sacrifici! Eat
the Rich!
(da http://www.caunapoli.org)
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