In un clima già
difficile e teso come quello che si è sin qui creato tra idonei e non
idonei alla prova preselettiva, con spaccature non solo tra il
personale della scuola ma anche tra i sindacati che lo rappresentano,
invece che gettare acqua sul fuoco si continua a lanciare taniche piene
di benzina. L’ultimo evento, che sta creando non pochi dissapori tra i
non idonei, un esercito di ben 24mila docenti, almeno un terzo dei
quali ha presentato ricorso dinanzi al TAR del Lazio e molti dei quali
sono in attesa a giorni di conoscere, attraverso i propri legali,
l’esito della richiesta del provvedimento cautelare che consentirebbe
la partecipazione alle prove scritte che si terranno il 14 e 15
dicembre prossimi, è stato determinato dal fatto che alcuni UU SS RR,
con largo anticipo rispetto alla scadenza fissata, hanno già indicato
le sedi dove si svolgeranno tali prove, evidentemente tenendo conto del
solo elenco degli idonei. Al riguardo nell’art. 11 del bando,
riguardante il diario e la sede di svolgimento delle prove d’esame, al
punto 1. si legge: “ Gli Uffici Scolastici Regionali individuano
le sedi e le date nelle quali si terranno le prove di cui all’art. 10 e
danno comunicazione dello svolgimento delle stesse, almeno quindici
giorni prima, tramite pubblicazione sulla rete INTRANET e sul sito
INTERNET del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della
Ricerca, nonché sul sito di ciascun Ufficio Scolastico Regionale
competente “. Dunque tale pubblicazione poteva essere
procrastinata fino al giorno 29 di questo mese, rispettando i termini
anzidetti ma anche tenendo conto delle prime pronunce del TAR, previste
per la corrente settimana. Laddove infatti le richieste cautelative dei
ricorrenti venissero accolte occorrerà presumibilmente indicare più
sedi d’esame, andando a distribuire idonei e non idonei, ammessi con
riserva, tra le diverse scuole, con criteri che non consentano
d’individuare gli uni e gli altri. In pratica, per gli UU SS RR che
hanno già pubblicato la sede d’esame, non si tratta di aggiungerne una
o più, dove distribuire i non idonei, ammessi con riserva, ma di
rivedere complessivamente la distribuzione di tutti i partecipanti,
evitando che si possa configurare una discriminazione tra idonei e non
idonei, ammessi a seguito del provvedimento cautelativo. Fermo restando
il mio convincimento che la strada migliore, per quanto si è sin qui
palesato di questo concorso, che sta, tra l’altro, creando una
preoccupante quanto insanabile frattura nella classe docente, con toni
che, in alcuni blog, hanno raggiunto punte inimmaginabili, fortemente
disdicevoli e certamente poco consoni a chi ha il compito di
educare, è quello dell’annullamento di una procedura nata male e
proseguita peggio, così come ho avuto occasione di illustrare più
dettagliatamente in altri miei precedenti interventi. In questa
direzione ho anche lanciato un invito al nuovo ministro
dell’Istruzione, confidando nel suo accoglimento.
Gennaro Capodanno
gennarocapodanno@gmail.com