‘..che questa
maledetta notte dovrà pur finire, perché la riempiremo di musica e
parole..’.
E’ ancora notte fonda, quanta musica e quante parole ci vorranno per
passarla, questa notte?
‘Io non penso che servano tantissime parole, ci vogliono le parole
giuste. Ci vuole anche la musica giusta perché qui si parla di emozioni
e di ragioni. Le parole sono i pensieri le discussioni, la ricerca di
una verità comune; la musica è invece l’arte, la coscienza
dell’emozione il piacere di provare qualcosa oltre la ragione.
Non servono tante parole, basta trovare i tasti giusti. Oggi però prima
ancora di trovare le emozioni o le parole per capire che cos’è la vita,
bisogna viverla questa vita. Bisogna avere un lavoro che sia più o meno
stabile, un rapporto con gli altri che non sia soltanto di sospetto, di
paura, perché questo ci ha insegnato purtroppo il signor Berlusconi.
Collaborare anziché guardarsi in cagnesco.
La ricostruzione ha certamente i suoi tempi e non sarà mai definitiva e
questo è proprio un fatto esistenziale, quindi tentiamo di migliorarla
‘.
La ricostruzione come lavoro costante, sempre perfettibile.
‘Assolutamente si. La democrazia è una correzione di errori. Uno
svolgimento e una correzione di errori. Non è come una scienza che in
qualche campo cerca di arrivare ad una verità. La somma di due più due
fa quattro in qualsiasi luogo, la democrazia invece ha a che fare con
gli uomini che sono variabile impazzite, che non hanno la mentalità dei
robot. Non possono essere calcolabili così facilmente visto che
cambiano da un momento all’altro. E allora la democrazia deve anche
adattarsi ai momenti , alle situazioni, non può essere sempre uguale.
Un conto era l’idea di democrazia nel dopoguerra, una cosa ancora
quella di Atene e una diversa deve essere oggi e anche domani. Abbiamo
pensato di andarci vicino con il pensiero socialista, abbiamo visto che
ci sono stati degli errori ,degli sbagli. Abbiamo purtroppo scoperto
una cosa che è abbastanza vera: gli uomini sono inferiori alle loro
intenzioni. Gli uomini sono fallibili per natura, hanno delle grandi
idee che pur venendo da loro sono migliori degli uomini stessi. Perché
quando cerchi di metterle in atto c’è sempre qualcosa che ti porta
fuori strada, a te uomo. Quante rivoluzioni sono fallite per queste
ragioni. Le idee erano belle ma poi ci sono stati gli uomini . Parlando
più semplicemente, in Italia per ricostruire c’è bisogno di depurare
l’aria. E questo lo sappiamo tutti. Perché non è solo un uomo,
Berlusconi, ma è il suo modo di pensare la vita che rovinando l’Italia.
Lui è il simbolo delle cose più inutili, di tutto ciò che non ha un
senso vero nella vita. Tutto ciò che è fittizio, sovrastrutturale,
superficiale. Che è momentaneo, godibile al momento portandoti via
tutto il resto. Questo simbolo noi dobbiamo eliminarlo. Non possiamo
eliminare solo Berlusconi, ma dobbiamo eliminare anche il suo modo,
quello che ha comunicato in questi diciassette anni agli italiani.
Attraverso mass media compiacenti, gli oggetti il possesso il guadagno,
il vantaggio che diventano nell'etica della vita la cosa più alta.
Questo va eliminato, lentamente’.
Come si fa?
'Si fa partendo da quando sono bambini, gli uomini. Perché è
assolutamente inutile pensare di poter correggere un essere umano a
vent'anni o a trenta. Si deve stabilire una nuova etica della
collettività già quando i ragazzi vanno alle elementari. Deve essere
una materia fondamentale dell’insegnamento lo stare insieme, il capire
le necessità degli altri. Insegnare ‘gli altri’ alle elementari. Alle
elementari tutti insegnano la matematica e la storia, ma bisogna
insegnare gli altri, questo alle medie, e allargando sempre di più fino
all'età del liceo e all’università. E’ il fondamento che ci portiamo
all'università e nel lavoro, un bagaglio di conoscenza degli altri, di
quelli che sono i nostri vicini, anche quelli che sembrano più avversi
a noi, o diversi. E’ questa l’apertura necessaria, ecco perché la
scuola come la concepisce la Gelmini non ha nessun senso, mentre la
scuola ha un senso di costruzione quasi maieutica dell’essere umano,
deve portarti ad essere in armonia con gli altri. Questa è la prima
cosa, fondamentale, tutto il resto puoi anche chiederlo, ma ciò che è
più importante è partire dai giovani, dalla scuola, perché molti vecchi
sono irrecuperabili, ma i giovani sono tutti recuperabili, purché
abbiano delle belle basi'.
Come intendi la tua presenza sabato sul palco?
'Sono molto orgoglioso di fare questa cosa, sono felicissimo. E’ per me
un momento di grande stanchezza, sto lavorando molto, è un po’ che non
suono, magari qualcosa verrà un pochino naif. Non ci sarà la perfezione
però i musicisti sono bravi e mi aiuteranno moltissimo. Farò il
percorso di “Chiamami ancora amore” e dell’amore fra gli uomini, delle
loro disperazioni e speranze. Il centro focale del concerto sarà “Sogna
ragazzo sogna”, che è per i giovani, per i ragazzi, per il futuro, e
naturalmente la storia della mamma di Che Guevara che trovo
emblematica, importante, eterna: la grandezza di un figlio e la
meravigliosa dolcezza di una madre. Ecco, su questi tre pilastri faremo
un concertino'.
Redazione web
Dipartimenti e Feste Pd- Roberto Soriani