In queste ore
i 9.113 idonei al concorso per diventare preside e i 24.420 bocciati
potranno vedere gli atti che hanno deciso il loro destino
professionale. Sul sito della Formez, accedendo con una password.
Intorno al bando scolastico più atteso e grottesco degli ultimi sei
anni si stanno ingrossando due schieramenti. Quello che chiede
l'annullamento della prova preselettiva del 12 ottobre, sostenuto da
sindacati che hanno già approntato moduli per ricorsi collettivi ai
Tribunali amministrativi (alcuni sono stati presentati subito dopo la
chiusura del test). E lo schieramento, si sta organizzando in queste
ore, che vuole mantenere in vita un concorso che porterà alla doppia
prova scritta a metà dicembre (forse il 14 e il 15), agli orali nella
prima parte del 2012 e alla scelta di 2.386 nuovi presidi per la
prossima stagione
scolastica.
Le ragioni per annullare questa pre-prova sono molte, e serie.
La polizia postale sta ancora investigando su una fuga di notizie di
tarda estate a proposito delle domande che sarebbero state
successivamente formulate. E poi a ogni successivo controllo dei quiz
si è scoperto che il pre-esame conteneva errori non solo macroscopici,
ma diffusissimi. Oltre mille su 5.750 domande, un errore ogni cinque
quesiti. Si era sbagliata, per dire, la data d'ingresso della Romania
nell'Unione europea e l'età d'ingresso dei bambini nelle scuole dei
diversi paesi europei. Si erano sbagliate formule amministrative,
diciture burocratiche. Quel lavoro preparatorio richiesto a illustri
professori, ricercatori e uomini del ministero (e presumibilmente
girato a svogliati studenti di corte) si è tramutato in una nefandezza.
Anche il concorso in sé è stato criticabile: lunghe attese, "libroni
delle domande" di difficile consultazione. "Il 12 ottobre ci hanno
trattati come polli su un carro bestiame, siamo stati tenuti in
ostaggio negli istituti per oltre quattro ore". E tra le cento risposte
presentate (le cinquemila e settecentocinquanta erano quelle sui cui ci
si doveva preparare) i sindacati avrebbero rintracciato altri 38
errori. "Hanno passato il primo turno i peggiori", sostengono ora gli
aspiranti presidi bocciati. E passano a firmare ricorsi.
Sull'altro versante i promossi, che nella prova test hanno ottenuto un
punteggio minimo di ottanta (su cento domande), vogliono continuare il
viaggio verso il possibile stipendio da 2.300 euro e si stanno
consorziando per parare il colpo degli esclusi. Spediscono mail a
ministero e giornali, si radunano su Facebook, Twitter, Netlog,
preparano a loro volta documenti firmandoli "Movimento vincitori
preselezione concorso Dirigenti scolastici 2011". Chi ha passato il
primo turno dice: abbiamo studiato molto e la prova è stata difficile,
richiedeva capacità organizzative, riflessione, memoria, cultura,
velocità nelle scelte. E' stato un lavoro di anni. E nelle ultime
settimane è diventato un doppio lavoro, che si è affiancato a quello
dell'insegnamento quotidiano. Riallestire una prova così ampia (oltre
42 mila partecipanti) richiederà un lavoro di un altro anno e nuove
spese pubbliche. Oggi molte scuole italiane sono "presiedute" da
reggenze, ovvero dirigenti titolari in una scuola e reggenti in
un'altra. A Genova si arriva al record di diciassette scuole in mano a
un'anziana preside. Rimandare ancora significherebbe rendere
insostenibile una situazione pesante. Dicono gli idonei:
sostanzialmente questo concorso, per le modalità con cui è stato
preparato, è stato corretto, non controllato da lobby, né controllabile
da raccomandati. "Tutti eravamo nelle stesse condizioni e tutti
conoscevamo i meccanismi del gioco".
Solo su Facebook oggi si contano quindici gruppi tra "distruttivisti" e
"continuisti". Si leggono pagine titolate "Grande falò dei 5.663 quiz
concorso dirigenti scolastici". Sul blog "Preselettivadsvaannullata"
l'84 per cento vuole il ricorso al Tar. Da qui, tra l'altro, si è
filiata l'ultima associazione insegnanti, i "Docenti liberi". Nel corso
di questa ultima guerra dentro e sopra la scuola - innescata da una
conduzione dilettantesca esercitata dal ministero dell'Istruzione - si
sono scoperte cose interessanti. I migliori aspiranti presidi sono
stati i liguri (oltre il 36% degli idonei), i peggiori i molisani (meno
del 24%). La media nazionale dice che ogni quattro idonei uno diventerà
preside, ma sarà uno ogni sette in Campania e uno ogni tre in Lombardia
e in Piemonte.
(da Repubblica.it)
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